Un’armatura supetecnologica dotata di un esoscheletro ovvero una corazza robotica che trasforma un soldato in un’instancabile e invincibile macchina da guerra. Pare fantascienza, eppure ci sono diversi prototipi in fase di studio: il più propagandato è il Talos acronimo di Tactical Assault Light Operator Suit, presentato come il sistema di armatura di prossima generazione dei militari Usa. Talos, che nella mitologia greca era il nome del gigante di bronzo posto a protezione di Creta, secondo il Socom, il Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti, sarà pronto nel 2018 e ‘vestirà’ il soldato d’élite come la tuta di Iron Man.
Con Talos, acronimo di Tactical Assault Light Operator Suit, siamo catapultati nel fantastico mondo di Iron Man, il personaggio della Marvel, l’industriale che diventa supereroe grazie a una corazza totale munita di razzi e alimentata autonomamente, e dei suoi supereroi.
Lanciato nel 2013 da Ussocom , acronimo di United States Special Operations Command o Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti, è un progetto che coinvolge quasi un centinaio tra università, laboratori, corporation e agenzie governative, per equipaggiare il soldato d’élite del futuro con un’armatura hi-tech con tanto di arti bionici, esoscheletro a prova di proiettili e schegge, batteria per l’auto-alimentazione, scorte di ossigeno in caso di attacco ai gas, un sistema di raffreddamento per mantenere la temperaura a livelli accettabili, una serie di sensori per trasmettere segnali vitali del combattente, e un sistema di caricamento dati ricevuti da droni e proiettati su un display trasparente montato all’interno dell’elmo.
L’Ussocom ha annunciato che l’armatura del cybersoldato, ispirata alla corazza degli artropodi – sarà distribuita entro il 2018. Grazie a un computer interno e a un sofisticato sistema di sensori, Talos, in caso di ferite o lesioni, misurerà il livello di compromissione delle funzioni vitali del soldato.
Permetterà al combattente di trasportare pesi fino a 50 kg permettendo un alto livello di mobilità e termoregolarsi attivando un sistema di riscaldamento e refrigerazione in base alle condizioni climatiche esterne. L’investimento per il primo prototipo amonta a circa 80 milioni di dollari.
A dispetto dell’imponente operazione di marketing e propaganda fatti su questo progetto militare, i problemi sono tanti: enorme dispendio energetico richiesto da un esoscheletro; controllo dello stesso, sicurezza, possibilità di recuperare l’armatura in caso di morte del soldato.
Fonte nationaldefensemagazine.org
Fonte video youtube.com