Vendita di armi tra privati: tutte le regole

Vendita di armi tra privati, questa sconosciuta. L’argomento è di fondamentale rilevanza, e la legislazione in merito è tutto sommato molto semplice: basta conoscerla bene, per evitare problemi futuri. Veniamo oggi dunque a questo concreto argomento che all’atto pratico interessa a molti di noi, appassionati di armi, collezionisti, sportivi o persone che semplicemente hanno bisogno di procurarsi un’arma per difesa personale.  

Porto d’armi e detenzione: domanda on line con Space

Oggi si possono finalmente richiedere, in alcune regioni d’Italia, certificati on line riguardanti permessi relativi ad armi da acquistare, tramite il portale Space. Ottenere licenze ed autorizzazioni in materia di porto d’armi e detenzione è sempre stato un iter piuttosto laborioso dal punto di vista burocratico. Il Ministero dell’Interno ha perciò avviato un recente programma di snellimento delle pratiche, del quale per il momento beneficiano sei regioni del mezzogiorno: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Porto d’armi e detenzione: certificati da presentare e norme di base

Quando ci addentriamo nel mondo delle armi, misterioso per molti, oggi dobbiamo tener conto di una mole leggi e convenzioni che ne rendono possibile l’uso ai privati cittadini. Uso che può essere anche di carattere non violento, come nel caso sportivo o delle collezioni degli amatori. Veniamo dunque ad una breve introduzione al diritto delle armi in Italia.

Da notare che le cosiddette armi bianche, serie vastissima di attrezzature militari, civili e sportive che sostanzialmente costituiscono categoria separata da quella delle armi da fuoco, possono esser detenute senza che ci si procuri licenze particolari. Nel caso delle armi bianche moderne (generalmente da taglio, ma nel novero figurano anche archi e balestre di moderna progettazione, ed altre attrezzature meno diffuse e note), si possono acquistare senza limiti di numero, ma è necessario denunciarne il possesso (e dunque rendersi noti alle autorità come “detentori”, in termini giuridici).

Problematica a sé è costituita, come è noto ai più, dal trasporto dell’arma: la detenzione vale in un determinato luogo in cui l’oggetto è costituito abitualmente, mentre per spostarlo da lì bisogna osservare norme di sicurezza ben precise, ed esser muniti della “licenza di trasporto”.

Porto d’armi per pistole e fucili: numero massimo consentito

La licenza di porto d’armi concessa dalla Questura, che permette l’acquisto e la detenzione di un certo tipo di arma, si riferisce ad una quantità limitata e ben definita di strumenti che il titolare si può procurare legalmente. Le armi comuni da sparo si possono detenere fino a tre. Le armi ufficialmente classificate di uso sportivo, lunghe o corte che siano, possono essere fino a sei.

Armi di vecchio stampo, quali fucili e carabine, possono essere tenute in numero illimitato ai sensi dell’art. 13 della legge 157 del 1992, ove per fucile e carabina si intende un’arma di calibro non inferiore a 5,6 mm utilizzabile con bossolo a vuoto, di altezza non inferiore a 40 mm.