Veicolo Puma 4x4 in missione operativa

Puma (VBLM), Veicolo Blindato Leggero Multiruolo

Puma 6x6 Veicolo Blindato Leggero MultiruoloLa maggior parte degli eserciti dispone di veicoli da combattimento leggeri che possano spostarsi velocemente trasportando armamenti e truppe; questi veicoli vengono chiamati APC (Armoured Personnel Carrier) ovvero veicolo blindato trasporto truppe. L’APC dell’Esercito Italiano è il Puma.

Il Puma è un Veicolo Blindato Leggero, adatto al combattimento per operazioni a bassa intensità, solitamente impiegato per esplorazione tattica ed operazioni fuori area. Il veicolo è di tipo gommato e viene prodotto prodotto dal “consorzio Iveco Fiat – Oto Melara sia nella versione 4×4 che nella versione 6×6. Le due versioni differiscono tra loro per dimensioni e capienza oltre che per la trazione.

Gli uomini del Reggimento SanMarco equipaggiati con AR 70/90

Beretta AR 70/90, il fucile d’assalto italiano

Soldati Italiani in pattuglia armati con AR 70/90Come in tutti gli eserciti del mondo anche in Italia i militari sono dotati di un fucile d’assalto appositamente creato dall’azienda di casa e così la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta  ha ideato l’AR 70/90 (Assault Rifle 70/90).

Il fucile d’assalto AR 70/90, utilizza cartucce in calibro NATO 5,56 × 45 mm, la Beretta ne sviluppò il progetto nel 1968, in collaborazione con la casa svizzera SIG Sauer (l’odierna SAN – Swiss Arms), e la prima versione dell’arma apparve nel 1972 con la denominazione AR 70; all’epoca il nuovo fucile fu dato in dotazione alle Forze Speciali italiane come i NOCS della Polizia di Stato, il gli Incursori del COMSUBIN, i fanti del Battaglione San Marco (oggi Reggimento San Marco) e i VAM (Vigilanza Aeronautica Militare).

Le uniformi della Polizia di Stato

La Polizia di Stato, così come l’Esercito e gli altri corpi militari, mette a disposizione dei propri uomini (e donne) diverse uniformi, da indossare a seconda della stagione o della circostanza.

L’uniforme che più spesso vediamo nelle nostre strade è quella Ordinaria, costituita da pantaloni classici di colore grigio-azzurro con filettatura cremisi, camicia bianca con colletto inamidato, giubba di colore blu con bottoni bianchi, cravatta e calze di colore blu, berretto rigido di colore blu, scarpe e guanti di pelle nera e cinturone bianco. Le donne possono indossare anche scarpe nere con tacco e gonna di colore grigio-azzurro con filettatura cremisi. A seconda delle condizioni meteorologiche, l’uniforme può essere arricchita con un maglione a V di colore blu e da un giaccone.

Spray antiaggressione, legali o armi improprie?

Negli ultimi anni la produzione  e la vendita dei cosiddetti spray antiaggressione ha subito un’impennata impressionante e sono sempre più i cittadini che scelgono la via della bomboletta come arma di autodifesa personale. Del resto, con i tempi che corrono è necessario provvedere alla propria incolumità fisica in diverse situazioni e – in mancanza di un porto d’armi, quello dello spray antiaggressione può rappresentare uno dei pochi metodi per sentirsi al sicuro sia in casa che in strada.

Sulle confezioni dei prodotti in commercio generalmente è riportata la dicitura “libera vendita”, la qual cosa può indurre in inganno l’ignaro cliente, che acquista lo spray antiaggressione nella convinzione di poterlo utilizzare liberamente in ogni situazione di pericolo. Purtroppo non è così e non sono rari i casi in cui l’aggredito si è trasformato in aggressore per aver utilizzato uno spray il cui uso non è contemplato dalla normativa vigente. E allora vediamo di fare chiarezza sulla questione, rifacendoci alle indicazioni riportate sul sito della Polizia di Stato.

Aviere in servizio di guardia imbraccia l'ltima versione del MAB 38/57

MAB 38, Moschetto Automatico Beretta modello 1938

Due esemplari di Beretta MAB38Già da prima della seconda guerra mondiale i fanti dell’esercito italiano avevano in dotazione un fucile d’assalto automatico: era il MAB 18. Successivamente il progetto, che aveva riscosso un discreto successo, fu ulteriormente sviluppato e la Beretta ideò il MAB 38, ovvero Moschetto Automatico Beretta Mod. 1938 (dall’anno di produzione 1938).

I primi ad essere equipaggiati con il MAB 38 furono gli appartenenti alla PAI (Polizia dell’Africa Italiana) tanto che il Ministero delle Colonie ne ordinò da subito un cospicuo numero di esemplari. Allo stesso tempo anche il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno decise di acquistarlo per la dotazione di quello che era il Regio Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza. Nonostante le autorità militari avessero omologato il MAB 38 per la dotazione del Regio Esercito, l’arma entrò in servizio solo nel dicembre 1941. In seguito anche la Regia Marina decise di armare il personale del Battaglione “NP” (Nuotatori Paracadutisti) con il MAB 38, e così fece anche la Regia Aeronautica con il proprio Battaglione “Adra” (Arditi Distruttori Regia Aeronautica).

Un carabiniere imbraccia una PM12S2 durante un posto di controllo

Beretta PM12/S2, non invecchia mai

Beretta PM12/S2C’è un posto di controllo e vedete una pattuglia della Polizia di Stato o dell’Arma dei Carabinieri, il capopattuglia vi ferma con la paletta e notate l’altro agente che a distanza vi tiene sotto controllo indossando un giubbotto antiproiettile e impugnando un’arma particolare che somiglia a una grossa pistola ma non lo è; tutti la chiamano mitraglietta: è la pistola mitragliatrice Beretta PM12.

A cavallo tra i due conflitti mondiali la Beretta lavorò alla realizzazione del Moschetto Automatico Beretta, meglio conosciuto come MAB 38. Quest’arma ebbe molto successo durante e dopo la guerra ma negli anni cinquanta, basandosi sull’esperienze maturate con il MAB, la Beretta lavorò allo sviluppo di una nuova arma che avesse prestazioni migliori.