Tra le armi di uso sportivo, la Fwb, Feinwerkbau, propone alcune pistole delle quali la vendita è libera, come la P44, di recente uscita sul mercato. E’ una pistola ad aria compressa, lunghezza di tiro 10 metri. Si tratta di un revolver a calibro 4,5, per 7,5 joule. Il peso del percussore la rende piuttosto maneggevole: 5,5 grammi. E’ munita di un absorber in tungsteno brevettato dalla casa madre, che elimina le vibrazioni durante il colpo. Il nuovo absorber è posizionato esattamente lungo l’asse della canna. Secondo le informazioni in dotazione, il tiro è immediato e preciso proprio grazie a queste caratteristiche: l’esiguo peso del percussore permette alla valvola di aprirsi all’istante, e con un rinculo ridotto al minimo, come le vibrazioni.
pistola
Beretta 98 FS: semiautomatica militare e civile senza sorprese
Dato che della storica Beretta 92 non si parlerà mai troppo, esaminiamo oggi alcune delle caratteristiche che non vi abbiamo ancora illustrato sulla sua “gemella” 98 FS, questa semiautomatica classica, adatta sia all’uso militare che a quello civile. Negli Stati Uniti è stata in gran voga ed è alquanto apprezzata anche oggi, conosciuta sotto il nome di M9 tra i militari degli Usa, che la hanno in dotazione come arma da fianco. E’ considerata la pistola più testata della storia, e pertanto la più affidabile. La casa produttrice va particolarmente fiera del fatto di poter sbandierare la ben nota severità dei test made in Usa sulle armi, e la Beretta 92 FS non è stata beneficiata, occorre dirlo, di nessun trattamento di riguardo. Pare che durante le prove su pistole scelte a caso non sia mai successo che prima del colpo numero 30mila il revolver presentasse il benché minimo difetto o disfunzione durante il tiro.
Guncell, pistola telefonino e arma segreta non ancora regolare
Nasce negli Stati Uniti la Guncell. Esaminiamo dunque questa volta una pistola non di tipo legalmente detenibile, come quelle di cui siamo abituati a parlare nel nostro sito. E’ un’arma celata sotto le mentite spoglie di un telefonino, ed a titolo di conoscenza andiamo a verificarne le caratteristiche. Non certo dall’aspetto molto moderno, come cellulare questo tipo di marchingegno non avrebbe oggi alcun successo sul mercato, data la sua scarsa somiglianza con i telefonini di ultima generazione. In effetti non è dotato neppure della possibilità di fungere da telefono, ma il suo asso nella manica sta proprio nel fatto di essere un’arma camuffata.
COMSUBIN, i mezzi speciali degli Incursori della Marina Militare
Durante le missioni compiute dalle Forze Speciali oltre ad equipaggiamenti ed armamenti speciali gli operatori spesso necessitano di mezzi per spostarsi che abbiano specifiche caratteristiche; propiro per questo motivo tutti i reparti speciali hanno a disposizione mezzi e veicoli creati o modificati appositamente per le operazioni non convenzionali che sono proprie delle Forze Speciali.
Per quanto riguarda il COMSUBIN gli Incursori hanno a disposizione soprattutto mezzi acquatici, sia subacquei che di superficie, i quali per la maggior parte dei casi sono evoluzioni e modifiche degli storici mezzi utilizzati dagli uomini della Xa Flottiglia MAS e successivamente dagli Arditi Incursori.
COMSUBIN, armamento delle Forze Speciali della Marina Militare
Per gruppi di uomini speciali chiamati a compiere operazioni speciali ci vogliono armi speciali; i reparti speciali italiani, militari e non, dispongono di una vasta gamma di armi di ogni tipo in modo da avere sempre la giusta dotazione richiesta per le specifiche della missione da compiere.
Per quanto concerne l’armamento degli Incursori del COMSUBIN oltre ad avere le classiche armi in dotazione a tutte le forze speciali, per la loro prerogativa di impiego in ambienti acquatici, essi prediligono armi in genere resistenti all’acqua o addirittura subacquee.
Gis, Italia: le armi leggere e la Glock 17
Qualsiasi reparto speciale è una struttura elitaria e, per via dell’esigenza di essere costantemente pronta in ogni luogo e sotto qualsiasi condizione, ha la necessità di utilizzare armi in grado di affrontare ogni esigenza operativa. Non solo, il GIS, come qualsiasi struttura simile, deve verificare ogni sistema d’arma al fine di selezionare la propria dotazione per qualsiasi tecnica di intervento. Non esistono indicazioni ufficiale sulle possibilità di difesa e di attacco dei componenti del GIS perché, com’è ovvio, ogni informazione di questo tipo sono strettamente riservate anche se, grazie alla letteratura in gioco, è possibile presumere che il corpo scelto dell’Arma dei Carabinieri utilizza due modelli di pistole: l’italiana Beretta 92 fs e la Glock in tecnopolimeri austriaca da 17 e 23 dell’omonima casa austriaca.
La Glock 17, basata su calibro da 9 mm Parabellum, divenne da subito l’arma in dotazione dell’esercito austriaco. Le caratteristiche tecniche della pistola sono molto interessanti perché riesce a coniugare efficienza e precisione con particolare attenzione alle sue prestazioni che l’hanno vista nel tempo superare altri modelli magari più blasonati.
Px4 Storm, il futuro in una pistola
Nello sviluppo delle nuove armi si tiene sempre più conto dell’innovazione e dell’introduzione di nuovi materiali; una delle aziende più all’avanguardia da questo punto di vista è proprio l’italiana Beretta.
Da qualche anno infatti la Fabbrica d’Armi Beretta ha creato una intera serie di armi, denominata serie Storm, dotate di caratteristiche innovative ed in particolare sono realizzate in teconopolimeri. La più piccola della famiglia Storm è la nuova pistola Beretta Px4; quest’arma si distingue per una particolare fusione di maneggevolezza, potenza, linee accattivanti ed originali nonché ottime prestazioni e massima affidabilità.
Beretta 92FS, l’evoluzione della perfezione
La vediamo ogni giorno… nella fondina di poliziotti e carabinieri o, spesso, in mano al divo di turno in qualche film d’azione: è la pistola Beretta 92FS. Quest’arma è l’ultimo stadio dell’evoluzione di una delle pistole più usate da eserciti e forze di polizia di tutto il mondo dal secondo conflitto mondiale.
L’idea di quest’arma nasce infatti nel 1940 quando la Beretta iniziò a mettere a punto una pistola le cui caratteristiche permettessero di utilizzare in tutta sicurezza il potente munizionamento calibro 9mm Parabellum. Il primo esemplare, il modello “951” originariamente fu concepito per essere costruito in Ergal, una lega di alluminio usata in aeronautica. Successivamente all’Ergal fu sostituito il più robusto acciaio e nasce così la “951 Brigadiere”, che entrò in produzione nel 1955, e che deve essere considerata la vera e propria progenitrice delle moderne pistole Beretta serie 92. La pistola, giudicata già ottima per l’epoca, fu adottata dalle Forze Armate Italiane, dai corpi di Polizia e Carabinieri, nonché da vari eserciti del mondo.