Soldati sloveni armati con FN F2000

FN F2000, il fucile d’assalto belga

Pattuglia di soldati sloveni armati con FN F2000Molte armi moderne vengono realizzate con forme e materiali sempre più avveniristici, allo stesso modo anche i principi di funzionamento, in molti casi sono tra i più moderni  ed innovativi; una di queste armi è il fucile d’assalto di produzione belga FN F2000, più comunemente conosciuto come F2000, un fucile d’assalto automatico di tipo bullpup in calibro 5,56×45 NATO prodotto dalla fabbrica d’armi belga Fabrique Nationale de Herstal.

Il progetto di questo fucile fu sviluppato nel 2000, da cui deriva la denominazione F2000, ma il pubblico lo conobbe solo l’anno successivo; l’idea di base per questo fucile era la realizzazione di un’arma modulare per ogni tipo di tiratore capace di integrare altri sistemi d’arma.

Fucile d'assalto FAMAS versione digitalizzata FELIN

FAMAS fucile d’assalto francese

Soldato francese in puntamento con fucile d'assalto FAMASAlla fine degli anni sessanta l’esercito francese decise di dotare i propri fanti di un’arma leggera  idonea a sostituire i vecchi fucili MAS-49, le pistole mitragliatrici MAT 49 ed i fucili mitragliatori FM-24/29 ormai obsoleti.

L’idea era di avere una sola arma che riunisse in un unico elemento le qualità di un fucile d’assalto, di una pistola mitragliatrice e di un fucile mitragliatore sostituendo così l’intera gamma di armamento in dotazione alla fanteria. La fabbrica d’armi francese Manufacture d’armes de Saint-Étienne, in base alle specifiche richieste dell’esercito, sviluppò il progetto FAMAS, Fusil d’Assaut de la Manufacture d’Armes de St-Étienne.

Il Tornado passa le consegne al Eurofighter Typhoon

Panavia Tornado, dalla guerra fredda all’Afghanistan

Panavia Tornado AMIUno degli aerei militari più conosciuti nel mondo per versatilità ed efficienza che nonostante l’età riesce ancora a farsi onore nei moderni scenari di guerra: è il Panavia Tornado (Panavia PA200 Multi Role Combat Aircraft Tornado).

Il Tornado è un aereo da caccia multiruolo il cui progetto fu sviluppato alla fine degli anni ’60 dall’Italia in collaborazione con l’Inghilterra e quella che allora si chiamava Germania Ovest. L’aereo effettuò il primo volo il 14 agosto 1974 e da allora è giunto fino ai giorni nostri compiendo numerose missioni operative, in altrettanti scenari bellici, in tutto il mondo tra cui le prime operazioni militari nel Golfo Persico, nei territori balcanici, in Iraq e attualmente in Afghanistan.

Freccia (VBM), Veicolo Blindato Medio Multiruolo

Carro VBM Freccia dell'Esercito Italiano operativo in AfghanistanDall’esigenza dell’Esercito Italiano di avere un veicolo APC (Armoured Personnel Carrier), ovvero un veicolo blindato capace di portare una squadra di soldati sul campo di battaglia in sicurezza nasce il Veicolo Blindato Medio “Freccia”.

Il nuovo carro Freccia nasce dalla classe dei carri Centauro ed è stato progettato e prodotto, come altri veicoli dell’esercito e lo stesso Centauro, dal Consorzio Iveco Fiat-Oto Melara; questo veicolo digitalizzato, primo in assoluto operativo nell’Esercito Italiano, costituisce la principale piattaforma della nuova Brigata Terrestre NEC nell’ambito del programma Soldato Futuro.

Il fucile BM59 munito di baionetta

Beretta BM 59, il FAL dell’Esercito Italiano

Il fucile d'assalto Beretta BM59 FALIl primo fucile d’assalto ufficialmente adottato dall’Esercito Italiano nel 1959 fu il Beretta BM 59 conosciuto anche come FAL (Fucile Automatico Leggero); solo nel 1961 però il fucile fu distribuito ai reparti.

In precedenza l’Esercito Italiano utilizzava il fucile americano Garand M1 calibro 30-06 (7,62 × 63 mm) come arma d’ordinanza e, dopo averne ottenuto la licenza, la Fabbrica d’Armi Beretta cominciò a produrlo autonomamente. Nonostante il Garand si fosse dimostrato uno dei migliori fucili da fanteria, dopo la fine del secondo conflitto mondiale la sempre più estesa diffusione di armi automatiche portatili ne evidenziò l’obsolescenza. Inoltre alla fine degli anni cinquanta la NATO stabilì, tra i requisiti necessari per i fucili adottati dai Paesi membri, un peso minore rispetto al Garand, possibilità di tiro a raffica e l’uniformità delle munizioni adottate, in particolare le cartucce calibro 7,62 × 51 mm NATO; con tali disposizioni si richiedeva implicitamente la modifica delle armi già utilizzate o, in alternativa, la progettazione di nuove armi.

Il gettaponte KrAZ-214

Non si può parlare di armi in dotazione al genio militare senza spendere qualche parola sul gettaponte KrAZ-214 in servizio nell’Unione Sovietica e prodotto tra il 1957 e il 1967.

Il primo prototipo di questa variante fu costruito nel 1951 ed era stato messo in servizio per agevolare il lavoro del genio militare in congiunzione con il ponte treadway TMM: una serie completa di quattro sezioni treadway potevano essere gettati, per coprire un varco di 40 metri, da un equipaggio ben addestrato in circa 45 minuti.

Il gettaponte sovietico KrAZ-214, equipaggio di tre uomini, utilizzava un motore a sei cilindri di tipo diesel, YaAZ-M206B, con raffreddamento ad acqua da 205 hp, 2000 rpm, e con una lunghezza, con il ponte TMM, di 9,3 metri e larghezza di 3,2 metri insieme ad una altezza da 3,15 metri.

Soldato italiano in puntamento con Fucile Beretta ARX-160

Beretta ARX-160 e GLX-160, il sistema d’arma per il soldato di domani

Fucile d'Assalto Beretta ARX-160 italiaNell’ambito del progetto Soldato Futuro l’Esercito Italiano, in collaborazione con aziende specializzate, ha sviluppato una nuova arma concepita come parte integrante del complesso programma; stiamo parlando del fucile d’assalto Beretta ARX-160 calibro NATO 5,56 × 45 mm che  contribuisce all’incremento della “letalità” del soldato in abbinamento ad altri sottosistemi.

Il progetto del nuovo fucile fu ideato come upgrade dei fucili d’assalto Beretta AR 70/90 e Beretta SC 70/90 già largamente usato da molti reparti della Forze Armate e delle Forze dell’Ordine; l’aggiornamento concerneva soprattutto i materiali costruttivi ed alcune modifiche all’AR 70/90.

Soldato Italiano equipaggiato con ARX160 del progetto Soldato Futuro

Progetto Soldato Furturo, l’esercito di domani

Forze Armate ItalianeCon il mutare dello scenario mondiale soldati e uomini delle Forze dell’Ordine si trovano a combattere contro nemici sempre più al passo con la tecnologia ed in territori sempre più ostili; la soluzione è trovarsi un passo avanti rispetto al nemico con equipaggiamento e preparazione adeguata o addirittura due passi avanti; a tal proposito l’Esercito Italiano già da qualche anno sta mettendo a punto il progetto “Soldato futuro”.

L’Esercito sta infatti studiando nuove tecnologie in fatto di armi e sistemi integrati per rendere i moderni soldati capaci di affrontare qualsiasi tipo di situazione in qualsiasi teatro operativo in considerazione della sempre crescente minaccia terroristica. Quindi l’obiettivo del progetto è accrescere le capacità operative del soldato dell’Esercito, il fante, in modo che possa rispondere ad ogni tipo di minaccia. Questo può essere possibile aumentando l’efficienza operativa dei fanti esaltando ed integrando alcune delle peculiarità fondamentali che gli sono proprie: tasso di letalità, capacità di sopravvivenza, Comando e Controllo, autonomia e grado di mobilità.

Gli uomini del Reggimento SanMarco equipaggiati con AR 70/90

Beretta AR 70/90, il fucile d’assalto italiano

Soldati Italiani in pattuglia armati con AR 70/90Come in tutti gli eserciti del mondo anche in Italia i militari sono dotati di un fucile d’assalto appositamente creato dall’azienda di casa e così la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta  ha ideato l’AR 70/90 (Assault Rifle 70/90).

Il fucile d’assalto AR 70/90, utilizza cartucce in calibro NATO 5,56 × 45 mm, la Beretta ne sviluppò il progetto nel 1968, in collaborazione con la casa svizzera SIG Sauer (l’odierna SAN – Swiss Arms), e la prima versione dell’arma apparve nel 1972 con la denominazione AR 70; all’epoca il nuovo fucile fu dato in dotazione alle Forze Speciali italiane come i NOCS della Polizia di Stato, il gli Incursori del COMSUBIN, i fanti del Battaglione San Marco (oggi Reggimento San Marco) e i VAM (Vigilanza Aeronautica Militare).

Kit di accessori per modifica mitragliatrice serie MAG 58 NATO

M240, l’evoluzione del mito

Un soldato americano impugna una mitragliatrice M240La mitragliatrice M240 viene considerata l’erede moderna dell’ormai anziana mitragliatrice M60, dalla quale riprende i principi di funzionamento e buona parte della dislocazione, nonché la variante statunitense della FN MAG 58 belga; quest’arma viene prodotta dalla divisione americana dell’azienda belga Fabrique National des Armes Herstal ed utilizza caricatori a nastro con cartucce calibro 7,62 × 51 mm.

L’M240 fu entrò in servizio per la prima volta nel 1977 montata su carri armati dell’US Army ma poco alla volta si è diffusa fino ad oggi come arma per ogni applicazione utilizzata da esercito e marina. Pur conservando molte caratteristiche della progenitrice M60 la nuova mitragliatrice se ne distingue per una maggiore affidabilità, grazie ad un migliorato e più complesso sistema di recupero gas di sparo, funzionando così meglio e con minore manutenzione. Il prezzo di questi miglioramenti purtroppo si ritrovano nella maggiorazione di costi e peso (12,5 Kg).