L’Mg 42, propriamente detto Maschinengewehr 42, di calibro 7,92 mm, era fino alla fine della seconda guerra mondiale la mitragliatrice più diffusa tra le fila dell’esercito tedesco, a partire dal 1942, anno del suo ingresso sul mercato. Oggi è ancora in uso nell’Esercito Italiano, soprattutto nei reparti di fanteria, la versione Mg 42/59. Questa mitragliatrice può essere utilizzata sia senza appoggio che su bipiede o treppiede, ed è tutt’oggi in uso in ognuna di queste modalità.
mitragliatrice
La mitragliatrice Fn Mag: funzionalità e struttura
La struttura dell’Fn Mag è composta di un calcio in materiale ligneo, con impugnatura da pistola, e due canne che sono quelle classiche: da sparo quella superiore, con quella del gas di recupero posizionata inferiormente. Come arma è robusta ed efficiente ma di non facile trasporto in quanto molto pesante. Si porta a tracolla per missioni dove occorre una particolare affidabilità e precisione, ma il carico non è esiguo. Per questo motivo l’uso che ne viene fatto è spesso quello di posizionarla direttamente su autoveicoli, sia aerei che terrestri, usandola direttamente a bordo per arginare il difetto di quel peso di 13,85 kg, carica di bossoli standard 7,62 x 51 mm. La gittata massima è di 800 m sparando con bipiede, e fino a 1800 m con treppiede.
FN Minimi o M249 SAW, una mitragliatrice leggera per tutti i reparti
Fin dalla Prima Guerra Mondiale nei vari plotoni combattenti esisteva la figura dell’armamento di reparto di calibro più pesante o identico a quello delle armi individuali dotato di una maggiore potenza e cadenza di fuoco: si parla delle mitragliatrici leggere.
I primi esemplari efficienti di questo tipo di arma che più si diffusero sui campi di battaglia delle due guerre mondiali furono la mitragliatrice danese Madsen, la mitragliatrice leggera russa RPD e la famosa mitragliatrice tedesca MG42 che può considerarsi la vera progenitrice delle moderne mitragliatrici leggere; attualmente la più diffusa, tra i vari modelli di questo tipo di arma di reparto è la mitragliatrice belga FN Minimi.
COMSUBIN, i mezzi speciali degli Incursori della Marina Militare
Durante le missioni compiute dalle Forze Speciali oltre ad equipaggiamenti ed armamenti speciali gli operatori spesso necessitano di mezzi per spostarsi che abbiano specifiche caratteristiche; propiro per questo motivo tutti i reparti speciali hanno a disposizione mezzi e veicoli creati o modificati appositamente per le operazioni non convenzionali che sono proprie delle Forze Speciali.
Per quanto riguarda il COMSUBIN gli Incursori hanno a disposizione soprattutto mezzi acquatici, sia subacquei che di superficie, i quali per la maggior parte dei casi sono evoluzioni e modifiche degli storici mezzi utilizzati dagli uomini della Xa Flottiglia MAS e successivamente dagli Arditi Incursori.
COMSUBIN, armamento delle Forze Speciali della Marina Militare
Per gruppi di uomini speciali chiamati a compiere operazioni speciali ci vogliono armi speciali; i reparti speciali italiani, militari e non, dispongono di una vasta gamma di armi di ogni tipo in modo da avere sempre la giusta dotazione richiesta per le specifiche della missione da compiere.
Per quanto concerne l’armamento degli Incursori del COMSUBIN oltre ad avere le classiche armi in dotazione a tutte le forze speciali, per la loro prerogativa di impiego in ambienti acquatici, essi prediligono armi in genere resistenti all’acqua o addirittura subacquee.
M60 Air Soft Gun, A&K propone la mitragliatrice per softair
Ogni softgunner in genere si sceglie l’arma principale che gli è più comoda o che gli piace di più tenendo conto anche dell’affidabilità dal punto di vista del funzionamento; è pur vero che molti scelgono la propria ASG in base all’aspetto visivo, cioè quanto si sentono fighi imbracciando un’arma piuttosto che un’altra.
Le squadra da softair spesso rispecchiano l’organizzazione reale di un plotone militare, quindi ci saranno soldati con armi d’assalto leggere dei quali uno o due armati con lanciagranate, ed almeno un soldato armato con un’arma d’appoggio tattico come ad esempio una mitragliatrice. La mitragliatrice per eccellenza dal conflitto in Vietnam è l’M60 e, considerato che ormai si trovano repliche ASG tutti ogni tipo di arma, non poteva mancare una replica di questa famosa mitragliatrice.
Freccia (VBM), Veicolo Blindato Medio Multiruolo
Dall’esigenza dell’Esercito Italiano di avere un veicolo APC (Armoured Personnel Carrier), ovvero un veicolo blindato capace di portare una squadra di soldati sul campo di battaglia in sicurezza nasce il Veicolo Blindato Medio “Freccia”.
Il nuovo carro Freccia nasce dalla classe dei carri Centauro ed è stato progettato e prodotto, come altri veicoli dell’esercito e lo stesso Centauro, dal Consorzio Iveco Fiat-Oto Melara; questo veicolo digitalizzato, primo in assoluto operativo nell’Esercito Italiano, costituisce la principale piattaforma della nuova Brigata Terrestre NEC nell’ambito del programma Soldato Futuro.
Puma (VBLM), Veicolo Blindato Leggero Multiruolo
La maggior parte degli eserciti dispone di veicoli da combattimento leggeri che possano spostarsi velocemente trasportando armamenti e truppe; questi veicoli vengono chiamati APC (Armoured Personnel Carrier) ovvero veicolo blindato trasporto truppe. L’APC dell’Esercito Italiano è il Puma.
Il Puma è un Veicolo Blindato Leggero, adatto al combattimento per operazioni a bassa intensità, solitamente impiegato per esplorazione tattica ed operazioni fuori area. Il veicolo è di tipo gommato e viene prodotto prodotto dal “consorzio Iveco Fiat – Oto Melara sia nella versione 4×4 che nella versione 6×6. Le due versioni differiscono tra loro per dimensioni e capienza oltre che per la trazione.
Mitragliatrice Gatling, la tempesta di fuoco
La Gatling è una mitragliatrice che adotta un sistema a canne rotanti alle quali sono collegati altrettanti percussori. In pratica ogni cartuccia viene spinta in avanti fino al momento della percussione in modo che ogni canna spara un unico colpo in modo ciclico durante la rotazione, quindi l’arma espelle il bossolo vuoto e carica automaticamente una nuova cartuccia per poi ricominciare il ciclo di fuoco. Il sistema Gatling permette una maggiore velocità di fuoco a confronto di un minore surriscaldamento delle canne e quindi minore probabilità di inceppamento dovuti in genere proprio al forte volume di fuoco che in questo tipo di arma viene distribuito sulle molteplici canne.
La mitragliatrice Gatling fu inventata dal progettista americano Richard Jordan Gatling nel 1861 e possiamo considerarla la prima mitragliatrice della storia. Nei primi modelli di questa mitragliatrice il moto di rotazione della canne, con relative carica della cartuccia ed espulsione del bossolo, veniva impresso dall’azione manuale su una manovella azionata dall’operatore. Rispetto alle moderne armi dello stesso tipo la Gatling veniva alimentata da munizioni sciolte grazie ad un caricatore metallico a forma conica all’interno del quale le munizioni scendevano per gravità e anziché unite da cingoli o stecche.
M240, l’evoluzione del mito
La mitragliatrice M240 viene considerata l’erede moderna dell’ormai anziana mitragliatrice M60, dalla quale riprende i principi di funzionamento e buona parte della dislocazione, nonché la variante statunitense della FN MAG 58 belga; quest’arma viene prodotta dalla divisione americana dell’azienda belga Fabrique National des Armes Herstal ed utilizza caricatori a nastro con cartucce calibro 7,62 × 51 mm.
L’M240 fu entrò in servizio per la prima volta nel 1977 montata su carri armati dell’US Army ma poco alla volta si è diffusa fino ad oggi come arma per ogni applicazione utilizzata da esercito e marina. Pur conservando molte caratteristiche della progenitrice M60 la nuova mitragliatrice se ne distingue per una maggiore affidabilità, grazie ad un migliorato e più complesso sistema di recupero gas di sparo, funzionando così meglio e con minore manutenzione. Il prezzo di questi miglioramenti purtroppo si ritrovano nella maggiorazione di costi e peso (12,5 Kg).