Armata, i carri armati russi si fanno con la stampa 3D

Armata, i carri armati russi si fanno con la stampa 3D

Le imprese belliche russe hanno iniziato a utilizzare la tecnologia di stampa 3D per la produzione di prototipi dei componenti per il carro armato T-14 Armata e gli altri mezzi prodotti dalla fabbrica Uralvagonzavod. L’uso della stampa 3D consente di risparmiare tempo e risorse nella produzione di mezzi militari della famiglia Armata.

 

Carro armato russo Armata T 14

 

I mezzi anfibi SanMarco e Lagunari della Forza di Proiezione dal Mare

Iveco SuperAV (VBA), dal Centauro il futuro Veicolo Blindato Anfibio

Test di prova del nuovo mezzo anfibio Iveco SuperAVNonostante le innumerevoli difficoltà le Forze Armate italiane volgono sempre uno sguardo all’innovazione tecnologica soprattutto dei mezzi finalizzata alla sicurezza dei propri uomini; tra i veicoli militari in fase di sperimentazione potrebbe divenire  operativo per i soldati italiani un nuovo mezzo anfibio blindato APC: è l’Iveco SuperAV.

Il SuperAV è un veicolo corazzato di tipo APC (Armoured Personnel Carrier) gommato 8×8 che nasce dal progetto base del VBM 8×8 Freccia in dotazione all’Esercito Italiano; il prototipo di questo mezzo anfibio, sviluppato dalla divisione Defence Vehicles della Iveco, è stato presentato all’edizione 2010 dell’Eurosatory, il Salone Internazionale delle Forze terrestri.

Freccia (VBM), Veicolo Blindato Medio Multiruolo

Carro VBM Freccia dell'Esercito Italiano operativo in AfghanistanDall’esigenza dell’Esercito Italiano di avere un veicolo APC (Armoured Personnel Carrier), ovvero un veicolo blindato capace di portare una squadra di soldati sul campo di battaglia in sicurezza nasce il Veicolo Blindato Medio “Freccia”.

Il nuovo carro Freccia nasce dalla classe dei carri Centauro ed è stato progettato e prodotto, come altri veicoli dell’esercito e lo stesso Centauro, dal Consorzio Iveco Fiat-Oto Melara; questo veicolo digitalizzato, primo in assoluto operativo nell’Esercito Italiano, costituisce la principale piattaforma della nuova Brigata Terrestre NEC nell’ambito del programma Soldato Futuro.

Veicolo Puma 4x4 in missione operativa

Puma (VBLM), Veicolo Blindato Leggero Multiruolo

Puma 6x6 Veicolo Blindato Leggero MultiruoloLa maggior parte degli eserciti dispone di veicoli da combattimento leggeri che possano spostarsi velocemente trasportando armamenti e truppe; questi veicoli vengono chiamati APC (Armoured Personnel Carrier) ovvero veicolo blindato trasporto truppe. L’APC dell’Esercito Italiano è il Puma.

Il Puma è un Veicolo Blindato Leggero, adatto al combattimento per operazioni a bassa intensità, solitamente impiegato per esplorazione tattica ed operazioni fuori area. Il veicolo è di tipo gommato e viene prodotto prodotto dal “consorzio Iveco Fiat – Oto Melara sia nella versione 4×4 che nella versione 6×6. Le due versioni differiscono tra loro per dimensioni e capienza oltre che per la trazione.

Le “lunge mine”, le armi anti carro giapponesi

Questo è uno scenario del tutto particolare; in effetti, ci troviamo nelle assolate isole del Pacifico sul finire della seconda guerra mondiale: per la precisione nel 1944.

La situazione per l’impero giapponese è davvero critica  con l’esercito americano che incalza su ogni isola del Pacifico: il Giappone teme sempre di più che l’esercito nemico sbarchi sul suo territorio nazionale e, in questo scenario, occorre inventarsi qualcosa.

In effetti, l’efficacia dei carri armati statunitensi nelle operazioni belliche e la carenza dei rifornimenti militari ha portato, con la forza della disperazione, l’esercito giapponese a concepire un nuovo modo di combattere ricorrendo ad armi costruite sul posto.

Il fucile controcarro sovietico, il PTRS-41 e PTRD-41

L’Unione Sovietica, nel corso della seconda guerra mondiale, approntò diverse armi per tentare di scalfire l’invulnerabilità dell’esercito nazista che utilizzava potenti carri armati e che mettevano in pratica il mito della guerra lampo, o BlitzKrieg.

I tecnici dell’Unione Sovietica misero a punto due varianti del fucile controcarro, ovvero il modello PTRS-41 e PTRD-41.

Il modello più fortunato, e interessante da un punto di vista tecnico, è stato il PTRS-41, costruito per l’appunto nel ’41, e rappresenta l’evoluzione del modello precedente e si basa su un funzionamento semiautomatico su calibro 14.5 x 114 mm, più potente rispetto al modello 12.7 x 108 mm.

Kit di accessori per modifica mitragliatrice serie MAG 58 NATO

M240, l’evoluzione del mito

Un soldato americano impugna una mitragliatrice M240La mitragliatrice M240 viene considerata l’erede moderna dell’ormai anziana mitragliatrice M60, dalla quale riprende i principi di funzionamento e buona parte della dislocazione, nonché la variante statunitense della FN MAG 58 belga; quest’arma viene prodotta dalla divisione americana dell’azienda belga Fabrique National des Armes Herstal ed utilizza caricatori a nastro con cartucce calibro 7,62 × 51 mm.

L’M240 fu entrò in servizio per la prima volta nel 1977 montata su carri armati dell’US Army ma poco alla volta si è diffusa fino ad oggi come arma per ogni applicazione utilizzata da esercito e marina. Pur conservando molte caratteristiche della progenitrice M60 la nuova mitragliatrice se ne distingue per una maggiore affidabilità, grazie ad un migliorato e più complesso sistema di recupero gas di sparo, funzionando così meglio e con minore manutenzione. Il prezzo di questi miglioramenti purtroppo si ritrovano nella maggiorazione di costi e peso (12,5 Kg).