Della Beretta 98 abbiamo già parlato varie volte. Oggi esaminiamo più da vicino le caratteristiche peculiari di questa semiautomatica così in voga negli Stati Uniti ed anche in molti Paesi europei, sia come pistola d’ordinanza militare e delle forze di polizia, sia in ambito civile.
Otturatore di Tipo Aperto. L’otturatore di tipo aperto, caratteristica della Beretta 98 FS, serve a scongiurare il pericolo di inceppamento della pistola. Consente inoltre di introdurre la cartuccia direttamente in camera in casi estremi, come quando il caricatore si danneggia o cade e si smarrisce durante un’operazione.
Beretta 92FS
Beretta 98 FS: semiautomatica militare e civile senza sorprese
Dato che della storica Beretta 92 non si parlerà mai troppo, esaminiamo oggi alcune delle caratteristiche che non vi abbiamo ancora illustrato sulla sua “gemella” 98 FS, questa semiautomatica classica, adatta sia all’uso militare che a quello civile. Negli Stati Uniti è stata in gran voga ed è alquanto apprezzata anche oggi, conosciuta sotto il nome di M9 tra i militari degli Usa, che la hanno in dotazione come arma da fianco. E’ considerata la pistola più testata della storia, e pertanto la più affidabile. La casa produttrice va particolarmente fiera del fatto di poter sbandierare la ben nota severità dei test made in Usa sulle armi, e la Beretta 92 FS non è stata beneficiata, occorre dirlo, di nessun trattamento di riguardo. Pare che durante le prove su pistole scelte a caso non sia mai successo che prima del colpo numero 30mila il revolver presentasse il benché minimo difetto o disfunzione durante il tiro.
Beretta 70: storia e modelli
Dopo aver dato il dovuto spazio a vari modelli di semiautomatica di casa Beretta, come la Beretta 92, la Beretta 96 e la Beretta 98, vediamo questo meno conosciuto modello 70 Beretta. Sempre una semiautomatica, si basa su un sistema di chiusura a massa. E’ munita di caricatore monofilare, disponibile nelle versioni da 8 colpi (in calibro 7,65) o da 10 colpi (in calibro 22 LR).
Gis, Italia: le armi leggere e la Glock 17
Qualsiasi reparto speciale è una struttura elitaria e, per via dell’esigenza di essere costantemente pronta in ogni luogo e sotto qualsiasi condizione, ha la necessità di utilizzare armi in grado di affrontare ogni esigenza operativa. Non solo, il GIS, come qualsiasi struttura simile, deve verificare ogni sistema d’arma al fine di selezionare la propria dotazione per qualsiasi tecnica di intervento. Non esistono indicazioni ufficiale sulle possibilità di difesa e di attacco dei componenti del GIS perché, com’è ovvio, ogni informazione di questo tipo sono strettamente riservate anche se, grazie alla letteratura in gioco, è possibile presumere che il corpo scelto dell’Arma dei Carabinieri utilizza due modelli di pistole: l’italiana Beretta 92 fs e la Glock in tecnopolimeri austriaca da 17 e 23 dell’omonima casa austriaca.
La Glock 17, basata su calibro da 9 mm Parabellum, divenne da subito l’arma in dotazione dell’esercito austriaco. Le caratteristiche tecniche della pistola sono molto interessanti perché riesce a coniugare efficienza e precisione con particolare attenzione alle sue prestazioni che l’hanno vista nel tempo superare altri modelli magari più blasonati.
Umarex/Beretta 92FS CO2, perfetta anche ad aria compressa
Per accontentare le esigenze di coloro che vorrebbero esercitarsi al tiro ma non vogliono frequentare un poligono alcune aziende hanno ideato già in passato armi ad aria compressa capaci di sparare pallini metallici di varia forma del calibro di 4,5 mm che non rientrassero nell’ambito delle armi comuni da sparo.
Con il tempo, tenendo conto dell’esigenze dei vari utenti che richiedevano armi ad aria compressa simili alle originali, alcune aziende hanno tentato di realizzare armi ad aria compressa il più possibile simili alle vere armi da fuoco; una di queste aziende è la tedesca Umarex.
Colt 1911A1, una pistola attraverso la storia
Vecchia antagonista della Beretta 92FS, quale pistola d’ordinanza per l’esercito americano, fu la pistola semi-automatica Colt M1911 Giambroy calibro 45 ACP. La Colt M1911 nacque dal progetto di John Browning e fu adottata dall’US Army dal 1911 al 1985; la pistola venne molto usata nei due conflitti mondiali e nelle guerre sui territori di Corea e Vietnam nelle versioni prodotte M1911 e M1911A1.
Agli inizi del 1900 l’Esercito degli Stati Uniti decise di sostituire gli ormai obsoleti revolver 38 e a tal fine testò alcuni modelli di pistole a canna rinculante tra cui il C96 della Mauser, la Steyr Mannlicher M1894 e la Colt M1900, ma le prove non diedero i risultati richiesti quindi l’attenzione fu indirizzata verso le pistole Luger. Il potere d’arresto del calibro 9 mm delle Luger però non venne considerato sufficiente pertanto la scelta cadde sul calibro 45.
Beretta 92FS, l’evoluzione della perfezione
La vediamo ogni giorno… nella fondina di poliziotti e carabinieri o, spesso, in mano al divo di turno in qualche film d’azione: è la pistola Beretta 92FS. Quest’arma è l’ultimo stadio dell’evoluzione di una delle pistole più usate da eserciti e forze di polizia di tutto il mondo dal secondo conflitto mondiale.
L’idea di quest’arma nasce infatti nel 1940 quando la Beretta iniziò a mettere a punto una pistola le cui caratteristiche permettessero di utilizzare in tutta sicurezza il potente munizionamento calibro 9mm Parabellum. Il primo esemplare, il modello “951” originariamente fu concepito per essere costruito in Ergal, una lega di alluminio usata in aeronautica. Successivamente all’Ergal fu sostituito il più robusto acciaio e nasce così la “951 Brigadiere”, che entrò in produzione nel 1955, e che deve essere considerata la vera e propria progenitrice delle moderne pistole Beretta serie 92. La pistola, giudicata già ottima per l’epoca, fu adottata dalle Forze Armate Italiane, dai corpi di Polizia e Carabinieri, nonché da vari eserciti del mondo.