Lo stiletto, propriamente detto “stile”, è un’arma da taglio che trovò nel Medioevo il suo periodo di maggior fortuna. Si tratta di un’arma da taglio a sezione normalmente triangolare (quello quadrato era detto comunemente “quadrello”) di ridotte dimensioni, e proprio per questo maneggevole, di facile trasporto, e poco difficile anche da nascondere. Non a caso, lo stiletto deve la sua fama alla letteratura ed al cinema, che ne hanno portato fino ai nostri giorni l’immagine di strumento da assassino fuggiasco. E non è una immagine del tutto assurda, dal momento che questa piccola arma, se usata con pochissimi basilari accorgimenti, è davvero letale.
Non soltanto nella letteratura, quest’arma bianca è stata utile nei secoli a tendere agguati a vittime che non si potevano agevolmente attirare in luoghi solitari: in mezzo alle folle, gli attentatori medievali (e si è usato questo metodo fino al tardo rinascimento ma anche oltre, mentre oggi esistono ovviamente altri strumenti che hanno soppiantato la tecnologia delle armi bianche per scopi di crimine) erano in grado, grazie ad un rapido e non difficile uso di quest’arma, di colpire la vittima e disperdersi tra la moltitudine di persone prima ancora che ci si accorgesse che qualcuno stava improvvisamente poco bene.
La moderna moda letteraria del fantasy, soprattutto quello ambientato nei giorni nostri ha ridato smalto allo stiletto come arma di offesa privilegiata contro i vampiri, circostanza che invece i più attenti cultori della tradizione delle armi hanno ovviamente abbastanza in spregio. E’ da notare che se tanto spazio ha avuto questo tipo particolare di arma bianca nella letteratura, nel cinema, e nelle moderne fiction televisive di genere noir, il motivo c’è. L’arma è letale benché davvero tra le più semplici. Ma quel che viene messo in risalto è in questo caso la mente dell’utilizzatore, il sangue freddo necessario al pur semplicissimo uso, caratteristica che per ai nostri giorni sarebbe difficilmente riscontrabile in persone sane di mente.
Per queste ragioni il passo verso il fantasy ed il thriller psicologico è breve, ed è tutto quel che ci rimane dell’uso comune di questa antica arma. Il porto è infatti consentito con le restrittive norme riservate ai detentori di arma da fuoco: attualmente in Italia è la questura a rilasciare l’autorizzazione, in seguito alla stessa trafila di accertamenti cui si sottopone chi voglia possedere fucili o pistole, anche d’epoca. Interessante eccezione, dal momento che per le altre armi da taglio le leggi sono ben più miti. Non a caso, lo stiletto era temuto perfino dai più coraggiosi cavalieri medievali: c’era da stare attenti, dato che l’uso ravvicinato ed improvviso da parte dell’assassino consentiva di arrivare dove nessun’altra arma era in grado: sotto l’armatura, ferendo il corpo nonostante il rivestimento in acciaio che lo rendeva pronto a tutto. Decisamente, aveva le carte in regola per essere l’arma preferita dei cospiratori e traditori, e quella da cui stare maggiormente in guardia per i leali uomini d’arme.