Smith & Wesson, parte terza: verso il successo consolidato

Continuiamo oggi con la nostra analisi della storia della celebre fabbrica di armi Smith & Wesson, iniziata con i fatti riguardanti l’esordio fallimentare e doloroso della società, e proseguita con l’insperato successo che ebbero in seguito i modelli Smith & Wesson 1867 e Smith & Wesson 1870. Abbiamo visto come il modello Schofield, del 1875, addirittura diventò il rivale per eccellenza della Colt Single Action Army, che all’epoca andava per la maggiore sia tra i civili che come arma militare d’ordinanza. Ovviamente il confronto in quel tempo era impari, e la Colt rimase la più popolare tra le due. Ma bisogna considerare già un grande onore il fatto che la pistola Smith & Wesson Schofield, nella versione di calibro .45, riuscisse ad essere l’unica concorrente della Colt.
Nacque nel 1955 il modello 19 Smith & Wesson, con il telaio K. Si tratta di una pistola di calibro .357 Magnum, revolver particolarmente potente nel suo genere. Il telaio di tipo K, poi, fu sostituito gradualmente da telai di tipo L, che avevano il pregio enorme di esser molto più resistenti del K. In seguito fu lanciato anche il tipo di telaio N.

Ai giorni nostri la Smith & Wesson, in fatto di pistole di ogni tipo, rivaleggia a buon diritto con le migliori case di produzioni di armi da tiro. Da una passione coltivata da questi due ingegnosi innovatori squattrinati, è nata un’azienda che negli anni si è instaurata nel mercato delle armi tra i primi posti, conquistando una posizione di prestigio che non ha più avuto inflessioni. Certo è che, a prescindere da tutte le novità messe in campo in seguito, i grandi appassionati di armi, come i nostri lettori, ancora hanno nel cuore i primi indimenticati modelli, la Smith & Wesson 29 e la Smith & Wesson 686, senza i quali il meritato successo della società non avrebbe visto la fine dell’iniziale periodo di crisi.

(Nella foto, alcuni modelli cult della Smith & Wesson)

 

 

Lascia un commento