La sciabola è una spada storicamente utilizzata dalla cavalleria, con una lama a filo unico e curva, con l’affilatura sul lato convesso, la guardia nettamente pronunciata e lunghezza variabile a seconda dei paesi. Il termine sciabola deriva dal polacco szabla, poiché furono proprio gli ussari di Polonia a utilizzare i primi esemplari di sciabola in Europa, influenzati dal contatto con le scimitarre degli ottomani e dei tartari.
Benché il termine indichi propriamente una spada a una mano con lama lievemente curva, adatta a guerrieri a cavallo, col passare del tempo il termine sciabola ha finito con l’essere utilizzato per indicare una gran varietà di armi bianche dalla lama curva, come il grosso coltello d’abbordaggio in uso in varie marine militari europee nel 1700.
Le origini della sciabola sono da individuare, come accennato, nel regno di Polonia e nel regno d’Ungheria, più specificamente nei rapporti tra questi e i tartari e gli ottomani, con le loro scimitarre da combattimento. Le sciabole si diffusero dapprima come eccellenti armi da combattimento per cavalieri, in seguito al grande successo il termine cominciò a indicare un insieme variegato di armi bianche tra cui coltelli della marina e lame derivate del falcione medievale. Nel frattempo la spada veniva tuttavia a perdere il suo valore di arma da battaglia senza tuttavia perdere un certo alone di prestigio, tanto da divenire (e lo è tutt’oggi) l’arma di rappresentanza di alcuni ufficiali di polizia, dei carabinieri e della marina.
La sciabola, come in passato, è ancora oggi provvista di fodero con due punti di sospensione, uno in prossimità della guardia e l’altro vicino all’estremità della lama; inoltre sono ancora oggi in uso due accessori particolari, la dragona che assicura il fodero con la spada, portata di traverso sul petto, e il pendaglio agganciato ad anelli sul fodero.
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