Smith & Wesson 29, il revolver più amato del cinema

Correva l’anno 1955, quando la Smith & Wesson – storica fabbrica americana di armi leggere – decise di lanciare sul mercato un potente revolver a sei colpi e doppia azione. Sembrava un’operazione di lancio come tante altre avvenute prima e nessuno poteva immaginare che di lì a qualche anno la Smith & Wesson 29 sarebbe diventata una delle regine tra le pistole utilizzate in quel periodo.

All’inizio il revolver era destinato a specifiche categorie, come i cacciatori o  i collezionisti, finché Clint Eastwood non la mise nelle mani del suo Ispettore Callaghan, trasformandola di colpo in un pezzo ricercatissimo. Da lì in poi le richieste per la Smith & Wesson 29 registrarono dei picchi straordinari, tanto che la fabbrica americana non riusciva a coprire tutti gli ordinativi del prodotto.

Katana nel fodero

Katana, la lama del samurai

L'Ultimo Samurai impugna la KatanaCon il termine Katana si intende la spada lunga giapponese anticamente usata dai Samurai. Questa spada in genere è caratterizzata da una lama leggermente ricurva e taglio singolo di  lunghezza superiore ai sessanta centimetri.  Come gli altri tipi di spade la Katana permette degli affondi con delle efficaci stoccate ma la tecnica più usata era quella colpire con dei fendenti impugnata principalmente a due mani. L’arte di maneggiare la katana si chiama Iaido, o Battōjutsu o Iaijutsu. I Samurai portavano la loro Katana con il filo della lama rivolto verso l’alto in modo che, all’occorrenza, con abili movimenti potessero sguainarla velocemente; inoltre portandola in tal modo si evitava che il filo della lama potesse danneggiarsi nel tempo, sfregando per gravità, contro l’interno del fodero.

I giapponesi cominciarono a produrre spade in ferro alla fine del IV secolo. All’inizio si trattava di spade dritte imitate dalle lame cinesi dai quali i giapponesi avevano appreso la tecnica della tempra differenziale. Successivamente, nel periodo Heian (782-1180) le spade giapponesi assumono la classica forma ricurva, sono più lunghe della katana e vengono usate spesso dalla cavalleria tenute in posizione tachi (con la lama rivolta verso il basso).

Mk19, il lanciagranate da 40mm dell’esercito americano

La famiglia del lanciagranate M406 è, senza dubbio, quella con il maggior numero di varianti: si parte, infatti, dalla versione iniziale M79, lanciagranate a colpo singolo con una gittata massima di 400 m contro bersagli a zona, fino ad arrivare al modello M203 anche se, in realtà, la lista risulta abbastanza lunga perché esistono diverse varianti.

Di solito il lanciagranate della serie M406 è utilizzato con il fucile M16A1 in grado di sparare granate da 40 metri: la variante M203 è stata anche realizzata per sparare granate contro bersagli puntiformi fino ad una distanza di 150 metri e può anche essere utilizzata in modo efficace contro bersagli più grandi dove, in questo caso, può essere garantita una gittata di 350 metri.

Cerbottana, non solo un gioco

Alzi la mano chi non ha giocato con la cerbottana almeno una volta nella vita. La cerbottana si può quindi considerare un semplice gioco? Sì, a giudicare dal numero di ragazzini che ancora si divertono a svuotare le penne ed a utilizzare il “tubo” come lancia-palline di carta o di plastica. Ma la cerbottana in tempi remoti è stata anche un’arma vera e propria e continua ancora ad esserlo presso quelle popolazioni che non hanno altri mezzi per cacciare e procurarsi il cibo.

Il funzionamento della cerbottana è abbastanza semplice ed il suo utilizzo non richiede doti balistiche eccezionali. Si tratta di un tubo di legno (metallo o plastica alle nostre latitudini) di dimensioni variabili (alcune popolazioni tropicali costruiscono cerbottane lunghe anche 4 metri). Tale tubo si utilizza per tirare dardi o proiettili di vario tipo, soffiando da una delle estremità.

Il gioiello di John Garand

Esiste un legame che unisce in modo indelebile il fucile conosciuto come Garand M1 a John Garand della Springfield Armory, ovvero John Garand è stato colui che realizzò l’M1, un fucile progettato negli anni ’20 ed entrato in servizio solo nel 1936.

Il Garand è stato utilizzato con successo nella seconda guerra mondiale anche con la bomba da fucile controcarri M9A1; in effetti, il Garand, grazie alla presenza di un tromboncino a bicchiere inserito sulla volata, poteva anche essere utilizzato per sparare la granata M91A che, grazie alla spinta impressa, poteva assumere una gittata di almeno 100 metri.

Il Garand è stato, senza dubbio, il fucile più interessante, sia in termini di progetto che di efficienza, prodotto dalle industrie militari americane nel corso della seconda guerra mondiale.

AK-47 Kalashnikov con munizioni e baionetta

AK-47 Kalashnikov, l’artiglio dell’Armata Rossa

Gunny spara con un AK-47 Kalashnikov

“Questo è un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov…lo riconoscete perché fa un rumore caratteristico quando ve lo scaricano addosso!”…,

…diceva Gunny Highway (Clint Eastwood), nell’omonimo film, mentre addestrava i suoi marines sparandogli addosso.

L’AK-47 (Avtomat Kalashnikova modello 1947) è un fucile mitragliatore (o fucile d’assalto), ideato nel 1947 dal  sottufficiale dell’Armata Rossa sovietica Mikhail Kalashnikov. L’AK-47 ( “Kalashnikov” per il popolo) fu il progenitore di una vastissima serie di armi, ispirate alle sue concezioni meccaniche, balistiche e d’impiego, che vennero per lo più adottate da paesi dell’area di influenza dell’Unione  Sovietica. Puntando sul potere della suggestione e forti del valore tecnologico dell’arma, i sovietici fecero circolare, durante la guerra fredda, una leggenda sulle modalità della sua ideazione.  Secondo la versione ufficiale infatti, il sergente dei carristi Kalasnikov, ferito durante la seconda guerra mondiale, mentre si trovava degente nel proprio letto in ospedale avrebbe rimuginato a lungo sulla possibilità di realizzare un’arma che potesse garantire all’Unione Sovietica un’adeguata supremazia d’armamento.

Il Racketenwerfer della Germania nazista

Il Racketenwerfer, o Puppchen, nasceva da un’idea pratica: le armi dell’artiglieria, anche se utilizzavano la carica cava, non erano un mezzo pratico ed efficace per contrastare l’avanzata dei carri armati, o di qualsiasi altro mezzo pesante, e da questa considerazione i tecnici della Wehrmacht scelsero, come arma alternativa, il razzo.

In effetti, il Racketenwerfer giungeva in un periodo storico importante: da una parte i mezzi corazzati venivano dotati di sistemi di protezione, corazze, sempre più spesse e, dall’altra, era necessario sostituire i fucili controcarri che ormai non erano più pratici.

Per questa ragione l’esercito tedesco preferì modificare la tecnologia realizzando soluzioni di tipo tecnico di estremo interesse, ad esempio possiamo, senza dubbio, ricordare il Panzerfaust: un’arma ideale a corto raggio. Successivamente mutò lo scenario: occorreva disporre di un’arma non più a corto raggio, ma soprattutto era indispensabile utilizzare uno strumento con un alto grado di affidabilità, in effetti a volte il Panzerfaust si inceppava, e, soprattutto, occorreva disporre di un’arma ricaricabile.

Desert eagle 357 magnum

Desert Eagle che passione! Dettagli tecnici e storia di un’arma senza tempo

Sono passati già più di quarant’anni da quando, nel 1979,  i tre soci della Magnum reserch di Minneapolis iniziarono a lavorare ad una pistola per il tiro e la caccia; tuttavia J Liding, B  Whithe ed i fratelli Skildam non volevano una pistola normale, volevano una pistola semiautomatica, ma con una cartuccia da revolver… nasce così la Desert eagle!

Già dai primi mesi del 1981 i prototipi di Desert avevano esploso i primi colpi, ma grossi problemi di affidabilità spinsero i quattro della società di Minneapolis a rivolgersi alla Israeliana IMI. Dopo l’inizio di questa collaborazione l’uscita fu solo questione di tempo e nel 1983  arrivò sul mercato statunitense la Mark I. La prima Desert eagle calibro 357 magnum ebbe un successo immediato che non si fermò agli appassionati del design innovativo ed accattivante di questo pistolone di quasi 2 kg, in pratica un cannone portatile. Ben presto arrivò ad Hollywood e la consacrazione della desert divenne definitiva e rimase nell’immaginario collettivo come l’arma definitiva di cattivi e non che devono risolvere il tutto con un caricatore della pistola più potente, non ci volle molto prima che in giochi “sparatutto” la Desert eagle diventasse il premio da ottenere ed il più pericoloso nemico da affrontare.

Già nel 1985 vennero commercializzate la 44 e la 41 magnum ed il successo della prima fu monumentale solo quanto il fallimento della seconda, che uscì molto presto fuori produzione e non arrivò mai sul mercato Italiano. Durante questo periodo furono effettuate alcune modifiche: il pistone presa a gas fu reso amovibile (per facilitare la pulizia e ridurre i bloccaggi, dovuti anche a palle di piombo); mentre la leva della sicura fu realizzata con un design più maneggevole onde migliorarne l’affidabilità.

Walther Pps 9×21, compatta e leggera

Correva l’anno 1929 quando la Walther lanciava sul mercato la Polizei Pistole, una pistola destinata a fare la storia delle armi leggere per la difesa personale. Visto il successo ottenuto – specie in Germania – i produttori decisero di applicare delle semplici modifiche alla Pp, trasformandola in Ppk (Polizei Pistole Kriminal), utilizzata dalla forze di polizia tedesca fino al termine della seconda guerra mondiale e nota  per essere la pistola usata da James Bond.

Anche al termine del conflitto il successo fu su vasta scala tanto che la Ppk varcò i confini tedeschi per approdare in Inghilterra (ma non solo), diventando una delle armi più utilizzate per la difesa personale. Il segreto della pistola stava nella compattezza, nelle dimensioni ridotte e nel peso esiguo, che consentivano una presa agevole ed un utilizzo relativamente semplice.

Il successo della Ppk continuò ancora per anni, fino a che l’alto costo di produzione e il lancio sul mercato di semiautomatiche con calibri maggiori non convinsero al Walther ad interromperne la produzione. Fino al 2007, almeno, quando finalmente la Walther è tornata sui propri passi, presentando la Pps (Polizei Pistol Schmal o Police Pistol Slim, vale a dire pistola sottile per la polizia).

Lince VTLM Anfibio passa guada un fiume

Lince (VTLM), Veicolo Tattico Leggero Multiruolo

Lince VTLM nel desertoIl Lince VTLM (Veicolo Tattico Leggero Multiruolo) nasce dalla necessità dell’Esercito Italiano di dotarsi di un nuovo veicolo leggero multiruolo con elevate capacità di protezione del personale per una graduale sostituzione dei VM-90 (torpedo e protetto). Il Lince possiamo dire che può essere considerato l’equivalente dell’Hammer statunitense. Il veicolo infatti viene utilizzato per il trasporto e la protezione di unità di fanteria leggera; dalla postazione del sedile anteriore possono essere utilizzate mitragliatrici leggere e pesanti, calibri da 5,56mm e 7,62 mm mentre dal sedile posteriore si possono utilizzare calibri dal 12,7 o superiore con l’armamento posto sulla ralla.