L'MP5 Navy

MP5, un arma speciale per operazioni speciali

Incursori armati con MP5NLa HK MP5 (Heckler und Koch Machinenpistole model 5), per gli amici MP5, è una pistola mitragliatrice ideata dalla casa tedesca Heckler & Koch (HK) negli anni sessanta. Già dalla Seconda guerra mondiale la Heckler und Koch di Obendorf in Germania, si affermò come una delle case produttrici di armi più importanti d’Europa; il suo successo era imperniato sulla produzione del fucile G3 divenuto successivamente una delle armi standard della Nato.

Proprio prendendo spunto dal progetto G3, dal quale riprese il valido sistema di chiusura, Heckler&Koch ideò l’MP5 (inizialmente chiamato HK54, dove il “5” definisce le submachine gun, mentre il “4” definisce il tipo di munizioni da 9 x 19 mm), una versione pistola mitragliatrice del fucile G3.

Il mortaio M30, la leggenda

Il mortaio M30 è il sistema da 107 mm più conosciuto al mondo è ed stato utilizzato in gran quantità nella guerra del Vietnam e in Corea dove ha trovato un ambiente ideale per esprimere la sua potenza di fuoco; infatti, la guerra di Corea fu condotta lungo linee di trincee che permettevano di mettere a punto postazioni per le squadre di mortai: il modello M30 è un mortaio rigato che spara un proiettile stabilizzato.

Il mortaio M30 cambiò la sua denominazione da 4,2 pollici a mortaio M30 da 107 mm sul finire della seconda guerra mondiale. Il progetto di questo mortaio subì diverse modifiche nel tempo fino ad arrivare a utilizzare un tubo di lancio da 1,524 metri con una gittata massima di quasi sette km e un peso in batteria di 305 kg con la possibilità di utilizzare un carico di bombe HE su 12,2 kg, la variante nebbiogena su 11,32 kg o la bomba a caricamento chimico con 11,17 kg utilizzata come mezzo per aggressivi chimici.

Nunchaku giapponesi esagonali

Nunchaku, dalla Cina con furore

Bruce Lee impugna i NunchakuMa cosa sono quegli strani bastoni che Bruce Lee usa spesso nei suoi film? Il loro nome è Nunchaku, un arma da arti marziali il cui utilizzo corretto richiede una grande capacità di coordinazione dei movimenti.

I Nunchaku sono composti da i due bastoni detti (kon), le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l’inferiore), e dalla corda o catena che li tiene uniti chiamata himo. La lunghezza ideale dei due bastoni è va comparata alla lunghezza dell’avambraccio. Ogni bastone del Nunchaku ha un diametro alla base di 2,5-3 centimetri che si restringe fino a due centimetri circa nell’estremità superiore. La lunghezza della catena o della corda tra i due bastoni deve avere la lunghezza del palmo di una mano con un anello in avanzo per facilitare il controllo dell’arma. Esiste una variante a tre bastoni del Nunchaku, chiamata San setsu-kon.

Smith & Wesson 29, il revolver più amato del cinema

Correva l’anno 1955, quando la Smith & Wesson – storica fabbrica americana di armi leggere – decise di lanciare sul mercato un potente revolver a sei colpi e doppia azione. Sembrava un’operazione di lancio come tante altre avvenute prima e nessuno poteva immaginare che di lì a qualche anno la Smith & Wesson 29 sarebbe diventata una delle regine tra le pistole utilizzate in quel periodo.

All’inizio il revolver era destinato a specifiche categorie, come i cacciatori o  i collezionisti, finché Clint Eastwood non la mise nelle mani del suo Ispettore Callaghan, trasformandola di colpo in un pezzo ricercatissimo. Da lì in poi le richieste per la Smith & Wesson 29 registrarono dei picchi straordinari, tanto che la fabbrica americana non riusciva a coprire tutti gli ordinativi del prodotto.

Katana nel fodero

Katana, la lama del samurai

L'Ultimo Samurai impugna la KatanaCon il termine Katana si intende la spada lunga giapponese anticamente usata dai Samurai. Questa spada in genere è caratterizzata da una lama leggermente ricurva e taglio singolo di  lunghezza superiore ai sessanta centimetri.  Come gli altri tipi di spade la Katana permette degli affondi con delle efficaci stoccate ma la tecnica più usata era quella colpire con dei fendenti impugnata principalmente a due mani. L’arte di maneggiare la katana si chiama Iaido, o Battōjutsu o Iaijutsu. I Samurai portavano la loro Katana con il filo della lama rivolto verso l’alto in modo che, all’occorrenza, con abili movimenti potessero sguainarla velocemente; inoltre portandola in tal modo si evitava che il filo della lama potesse danneggiarsi nel tempo, sfregando per gravità, contro l’interno del fodero.

I giapponesi cominciarono a produrre spade in ferro alla fine del IV secolo. All’inizio si trattava di spade dritte imitate dalle lame cinesi dai quali i giapponesi avevano appreso la tecnica della tempra differenziale. Successivamente, nel periodo Heian (782-1180) le spade giapponesi assumono la classica forma ricurva, sono più lunghe della katana e vengono usate spesso dalla cavalleria tenute in posizione tachi (con la lama rivolta verso il basso).

Mk19, il lanciagranate da 40mm dell’esercito americano

La famiglia del lanciagranate M406 è, senza dubbio, quella con il maggior numero di varianti: si parte, infatti, dalla versione iniziale M79, lanciagranate a colpo singolo con una gittata massima di 400 m contro bersagli a zona, fino ad arrivare al modello M203 anche se, in realtà, la lista risulta abbastanza lunga perché esistono diverse varianti.

Di solito il lanciagranate della serie M406 è utilizzato con il fucile M16A1 in grado di sparare granate da 40 metri: la variante M203 è stata anche realizzata per sparare granate contro bersagli puntiformi fino ad una distanza di 150 metri e può anche essere utilizzata in modo efficace contro bersagli più grandi dove, in questo caso, può essere garantita una gittata di 350 metri.

Cerbottana, non solo un gioco

Alzi la mano chi non ha giocato con la cerbottana almeno una volta nella vita. La cerbottana si può quindi considerare un semplice gioco? Sì, a giudicare dal numero di ragazzini che ancora si divertono a svuotare le penne ed a utilizzare il “tubo” come lancia-palline di carta o di plastica. Ma la cerbottana in tempi remoti è stata anche un’arma vera e propria e continua ancora ad esserlo presso quelle popolazioni che non hanno altri mezzi per cacciare e procurarsi il cibo.

Il funzionamento della cerbottana è abbastanza semplice ed il suo utilizzo non richiede doti balistiche eccezionali. Si tratta di un tubo di legno (metallo o plastica alle nostre latitudini) di dimensioni variabili (alcune popolazioni tropicali costruiscono cerbottane lunghe anche 4 metri). Tale tubo si utilizza per tirare dardi o proiettili di vario tipo, soffiando da una delle estremità.

Il gioiello di John Garand

Esiste un legame che unisce in modo indelebile il fucile conosciuto come Garand M1 a John Garand della Springfield Armory, ovvero John Garand è stato colui che realizzò l’M1, un fucile progettato negli anni ’20 ed entrato in servizio solo nel 1936.

Il Garand è stato utilizzato con successo nella seconda guerra mondiale anche con la bomba da fucile controcarri M9A1; in effetti, il Garand, grazie alla presenza di un tromboncino a bicchiere inserito sulla volata, poteva anche essere utilizzato per sparare la granata M91A che, grazie alla spinta impressa, poteva assumere una gittata di almeno 100 metri.

Il Garand è stato, senza dubbio, il fucile più interessante, sia in termini di progetto che di efficienza, prodotto dalle industrie militari americane nel corso della seconda guerra mondiale.

AK-47 Kalashnikov con munizioni e baionetta

AK-47 Kalashnikov, l’artiglio dell’Armata Rossa

Gunny spara con un AK-47 Kalashnikov

“Questo è un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov…lo riconoscete perché fa un rumore caratteristico quando ve lo scaricano addosso!”…,

…diceva Gunny Highway (Clint Eastwood), nell’omonimo film, mentre addestrava i suoi marines sparandogli addosso.

L’AK-47 (Avtomat Kalashnikova modello 1947) è un fucile mitragliatore (o fucile d’assalto), ideato nel 1947 dal  sottufficiale dell’Armata Rossa sovietica Mikhail Kalashnikov. L’AK-47 ( “Kalashnikov” per il popolo) fu il progenitore di una vastissima serie di armi, ispirate alle sue concezioni meccaniche, balistiche e d’impiego, che vennero per lo più adottate da paesi dell’area di influenza dell’Unione  Sovietica. Puntando sul potere della suggestione e forti del valore tecnologico dell’arma, i sovietici fecero circolare, durante la guerra fredda, una leggenda sulle modalità della sua ideazione.  Secondo la versione ufficiale infatti, il sergente dei carristi Kalasnikov, ferito durante la seconda guerra mondiale, mentre si trovava degente nel proprio letto in ospedale avrebbe rimuginato a lungo sulla possibilità di realizzare un’arma che potesse garantire all’Unione Sovietica un’adeguata supremazia d’armamento.

Il Racketenwerfer della Germania nazista

Il Racketenwerfer, o Puppchen, nasceva da un’idea pratica: le armi dell’artiglieria, anche se utilizzavano la carica cava, non erano un mezzo pratico ed efficace per contrastare l’avanzata dei carri armati, o di qualsiasi altro mezzo pesante, e da questa considerazione i tecnici della Wehrmacht scelsero, come arma alternativa, il razzo.

In effetti, il Racketenwerfer giungeva in un periodo storico importante: da una parte i mezzi corazzati venivano dotati di sistemi di protezione, corazze, sempre più spesse e, dall’altra, era necessario sostituire i fucili controcarri che ormai non erano più pratici.

Per questa ragione l’esercito tedesco preferì modificare la tecnologia realizzando soluzioni di tipo tecnico di estremo interesse, ad esempio possiamo, senza dubbio, ricordare il Panzerfaust: un’arma ideale a corto raggio. Successivamente mutò lo scenario: occorreva disporre di un’arma non più a corto raggio, ma soprattutto era indispensabile utilizzare uno strumento con un alto grado di affidabilità, in effetti a volte il Panzerfaust si inceppava, e, soprattutto, occorreva disporre di un’arma ricaricabile.