Nave Carabiniere, esercitazione congiunta con Canada e Giappone

Nave Carabiniere, esercitazione congiunta con Canada e Giappone

Sviluppare l’interoperabilità tra diverse navi per incrementare la sicurezza marittima e garantire la libertà di navigazione. Con questo obiettivo, cinque navi hanno solcato insieme il Mediterraneo per una giornata dedicata ad esercitazioni e addestramento: la fregata Carabiniere della Marina con tre navi militari giapponesi – i cacciatorpediniere Asagiri e Setoyuki e la nave scuola Kashima – e  la nave canadese Charlottetown. Quest’ultima partecipa, insieme alla nave italiana, all’operazione Nato Active Endeavour per contrastare il terrorismo marittimo.

 

 

Esercitazione marina militare congiunta

Terremoto, l'Esercito porta 20 ragazzi al mare

Terremoto, l’Esercito porta 20 ragazzi al mare

Oltre l’emeregenza terremoto, c’è la necessità di ritornare alla vita normale, o almeno provarci, facendo cose ‘ordinarie’, svaghi compresi. E così, mentre continua la mobilitazione nei luoghi colpiti dal sisma con una straordinaria task force di 1358 tra uomini e donne delle Forze Armate, 769 unità dell’Esercito, tutti impegnati nelle attività di soccorso, il 235° Reggimento ‘Piceno’ con la diocesi di Ascoli Piceno ha avviato una bella iniziativa: 20 tra bambini e ragazzi, provenienti dalle zone terremotate di Arquata e Pescara del Tronto, sono stati portati al mare e accolti nello Stabilimento balneare militare di San Benedetto del Tronto.

 

Ragazzi al mare con soldati

 

Terremoto in tempo reale, Genio al lavoro per ripristino viabilità

Terremoto in tempo reale, Genio al lavoro per ripristino viabilità

Emergenza terremoto: il 6° Reggimento Genio Pionieri è al lavoro con i tecnici della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia in località ponte Tre Occhi (Amatrice) per ripristinare la viabilità. A causa di nuove scosse, infatti, il ponte non è più percorribile e intanto l’esercito ha creato una viabilità alternativa per consentire ai soccorsi di arrivare nelle zone colpite dal sisma. I militari lavorano alacremente anche di notte per realizzare un bypass che dovrebbe essere agibile e percorribile a giorni.

 

Militari al lavoro per viabilità terremoto Amatrice

 

Terremoto in tempo reale, attiva task force antisciacallaggio

Terremoto in tempo reale, attiva task force antisciacallaggio

La Polizia di Stato è impegnata su più fronti dell’emergenza terremoto, tra soccorsi e controlli antisciacallaggio congiuntamente alle altre forze dell’ordine presenti sui territorio devastati dal sisma: una vera e propria task force a protezione dei cittadini già duramente colpiti. Oltre al supporto fornito alla macchina dei soccorsi coordinata dalla Protezione Civile, i poliziotti, infatti, sono in prima linea, per prevenire e contrastare fenomeni di sciacallaggio che, purtroppo, potrebbero verificarsi in queste occasioni.

 

 

Posto di blocco polizia antisciacallaggio zone terremoto

 

Terremoto in tempo reale, 1250 militari impegnati nei soccorsi

Terremoto in tempo reale, 1250 militari impegnati nei soccorsi

Sono diventati ben 1.250 gli uomini e le donne delle Forze Armate impegnati a fronteggiare l’emergenza terremoto che lo scorso 24 agosto ha devastato un’area compresa tra le regioni Lazio, Umbria e Marche, e ucciso 291 persone. Il ministero della Difesa, rispondendo alle richieste della Protezione Civile, ha infatti aumentato il numero degli uomini fin da subito impiegati nelle difficili operazioni e ha aggiunto numerosi mezzi e assetti specialistici dell’Esercito, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri.

 

Militare e mezzo militare terremoto Amatrice

Terremoto in tempo reale, l'Esercito in prima linea (FOTO)

Terremoto in tempo reale, l’Esercito in prima linea (FOTO)

Come in Friuli, giusto 40 anni fa, quando dopo un terremoto del nono grado della scala Mercalli l’intervento dell’Esercito fu immediato e di massa e la forza armata si trovò a fronteggiare un’emergenza di enorme proporzione. Ma anche proprio come dopo i terremoti dell’Aquila nel 2009 e dell’Emilia nel 2012. L’intervento dei militari sui luoghi duramente colpiti dal sisma che ha colpito l’Italia centrale provocando, secondo gli ultimi dai aggiornati, purtroppo 267 morti, è stato immediato. Nelle foto dello Stato maggiore della Difesa, il lavoro initerrotto dei militari che con carabinieri, alpini, vigili del fuoco,croce rossa, uomini della protezione civile scavano a mani nude tra le macerie nei luoghi più colpiti dal sisma a cominciare da Amatrice, in provincia di Rieti.

 

Militari ad Amatrice scavano tra macerie terremoto

Terremoto in tempo reale, mobilitato l'Esercito con mezzi speciali

Terremoto in tempo reale, mobilitato l’Esercito con mezzi speciali

Oltre 350 uomini e numerosi mezzi speciali dell’Esercito e dell’Aeronautica sono stati mobilitati dallo Stato Maggiore della Difesa dalle primissime ore del mattino per le operazioni di ricerca e soccorso delle popolazioni, dopo che nella notte un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito il centro Italia, tra Lazio, Marche, Abbruzzo e Umbria. Accumulo e Amatrice, paesi in provincia di Rieti, con Arquata e Pescara del Tronto in provincia di Ascoli tra i paesi più colpiti, praticamente rasi al suolo. La prima scossa si è verificata alle 3.36 di mattina. La seconda dopo un’ora. Drammatico il bilancio:  73 i morti accertati, ma purtroppo la conta non è finita.

 

Esercito sulle macerie terremoto

 

 

Caschi blu italiani addestrano polizia in Libano

Caschi blu italiani addestrano polizia in Libano

Mantenimento dell’ordine pubblico e tecniche di controllo della folla, istituzioni di posti di blocco, irruzione all’interno di edifici, perquisizioni e procedure di arresto mediante tecniche di ammanettamento. Ma anche riconoscimento di ordigni esplosivi, procedure per la messa in sicurezza di aree urbanizzate ed interventi di primo soccorso su soggetti traumatizzati. I caschi blu del contingente italiano di Unifil addestrano le polizie locali in Libano perché siano preparate a garantire la sicurezza nel paese.

 

militari italiani addestrano polizia libanese

 

Tiro, alle Olimpiadi vola il made in Italy

Tiro, alle Olimpiadi vola il made in Italy

A volo, con la carabina, da distanze diverse: 7 medaglie delle 25 azzurre complessive conquistate aRio 2016, arrivano dal tiro (in particolare 2 ori e 3 argenti) e dimostrano che l’Italia non ha rivali negli sport in cui si spara. Non è finita qui: l’industia armiera sportiva italiana ha rifornito non solo il team italiano. Dei 130 atleti provenienti da 55 Paesi che hanno partecipato alle discipline di tiro a Rio, il 95%  ha usato fucili italiani, e nell’80% anche munizioni prodotte in Italia. L’industria armiera sportiva italiana ‘vola’ con 13 medaglie su 15 per fucili e munizioni. Esulta l’Anpam, associazione nazionale produttori armi e munizioni sportive e civili, per l’ottimo risultato raggiunto che ha comprato una pagina del Corriere della Sera per festeggiare il successo olimpico.

 

Trap & Skeet Shotgun Shooting

 

Pardini Armi, 7 medaglie (3 ori) a Rio

Pardini Armi, 7 medaglie (3 ori) a Rio

Pardini Armi, leader mondiale nella produzione di armi per uso sportivo, pistole e carabine, presente ai giochi della 31 esima Olimpiadi in corso a Rio come fornitore ufficiale di parecchi atleti del tiro a segno e della pistola sportiva femminile, porta a casa un bottino di medaglie conquistato dal team Italia  ma non solo,  complessivamente di 7 medaglie, di 3 ori, 2 argenti e 2 bronzi, con due primi posti realizzati dall’ingegnere fiorentino Niccolò Campriani, migliorando il precedente risultato delle Olimpiadi di Londra fermo a sei medaglie.

 

Tiratore olimpico con carabina Pardini