Ma cosa sono quegli strani bastoni che Bruce Lee usa spesso nei suoi film? Il loro nome è Nunchaku, un arma da arti marziali il cui utilizzo corretto richiede una grande capacità di coordinazione dei movimenti.
I Nunchaku sono composti da i due bastoni detti (kon), le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l’inferiore), e dalla corda o catena che li tiene uniti chiamata himo. La lunghezza ideale dei due bastoni è va comparata alla lunghezza dell’avambraccio. Ogni bastone del Nunchaku ha un diametro alla base di 2,5-3 centimetri che si restringe fino a due centimetri circa nell’estremità superiore. La lunghezza della catena o della corda tra i due bastoni deve avere la lunghezza del palmo di una mano con un anello in avanzo per facilitare il controllo dell’arma. Esiste una variante a tre bastoni del Nunchaku, chiamata San setsu-kon.
Quest’arma è da ritenersi molto antica e ci sono varie teorie che riguardano la storia del Nunchaku anche se alcuna di queste ha trovato conferme ufficiali. Una di queste teorie ci porta al VII secolo quando la dinastia cinese Zui si dice abbia inventato un’arma prendendo spunto dal morso dei cavalli. Quest’arma, in giapponese chiamata nunchakun, era costituita da tre bastoni uniti insieme mediante una catena. Nel corso dei secoli l’arma subì delle modifiche e divenne un bastone snodato a due pezzi chiamato shuāng jié gùn, che veniva utilizzato come strumento agricolo per trebbiare il grano ed il riso; allo stesso tempo il shuāng jié gùn divenne un’arma non convenzionale semplice alla portata di tutti, usata da contadini per autodifesa.
Fra il XIII ed il XIV secolo una buona parte della popolazione cinese emigrò andandosi a stabilire nelle vicine isole giapponesi tra le quali la più importante Okinawa; qui nella città di Kumemura fu fondata una vera e propria scuola di arti marziali nella quale veniva insegnato l’uso di armi non convenzionali per difendersi fra le quale c’era il nunchakun. La popolazione di Okinawa infatti, formata principalmente da contadini e non avendo la possibilità di usare le costose armi dei Samurai, accolse entusiasta la nuova arte marziale che usava strumenti semplici e di tutti i giorni: il Kobudō. Per l’utilizzo marziale nunchakun subì piccole necessarie modifiche e il nome divenne Nunchaku.
Una differenza sostanziale tra il primo shuāng jié gùn cinese e, la sua evoluzione, il Nunchaku giapponese, consiste nel fatto che nel primo i bastoni sono a sezione tonda uniti da una catena, mentre nel secondo i bastoni hanno sezione ottagonale e sono uniti da una corda. Questa differenza tra le tue armi ha notevolmente differenziato le tecniche di utilizzo, sia a causa della diversa forma sia perché la corda non è resistente come la catena.
Le tecniche di utilizzo del Nunchaku venero diffuse in tutto il mondo alla fine della seconda guerra mondiale; infatti in quel periodo le truppe militari americane erano stanziate in diversi luoghi del Giappone e, per hobby, i soldati iniziarono ad allenarsi in Karate e Kobudo. Una volta tornati negli Stati Uniti molti cominciarono a trasmettere ciò che avevano imparato insegnando in scuole di arti marziali. In poche decine di anni il Karate e il Kobudo erano ormai diffusi in tutto il mondo e così anche il Nunchaku; è innegabile che a ciò abbia giovato molto il successo dei film di Bruce Lee che hanno contribuito ad avvicinare molte persone alle arti marziali.
Fabrizio 1 Novembre 2020 il 13:27
Ottimi.