Una delle armi più rappresentative della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto negli ultimi anni prima della sconfitta della Germania nazista, è il fucile d’assalto MP44 o StG44 in dotazione alle truppe di fanteria della Wehrmacht.
Quest’arma deriva dal esigenza di sostituire un altro fucile che pure ha avuto un ruolo predominante per le truppe tedesche dall’inizio del conflitto mondiale, l’MP40 Schmeisser; le sperimentazioni avevano lo scopo di creare una nuova arma che fosse stata rivoluzionaria per la fanteria tedesca.
Già dal 1941 in Germania si cominciò a lavorare al prototipo della nuova arma e l’anno dopo furono preparati solo cinquanta pezzi di prova a causa degli eccessivi costi di realizzazione del fucile; per lo stesso motivo ci furono ripensamenti e si insinuarono dubbi sulla futura realizzazione in serie dell’arma. Alcuni mesi dopo cominciò però la produzione dell’arma presso gli stabilimenti della Haenel e della Walther che proposero due versioni molto simile dell’arma, rispettivamente MKb 42 (H) per la Haenel ed Mkb 42(W) per la Walther.
L’STG44 ebbe il suo primo ruolo operativo sul Fronte Orientale nel 1942, quando alcuni soldati tedeschi rimasti isolati ed accerchiati dai russi ricevettero rifornimenti paracadutati tra cui armamenti e munizioni tra cui i nuovi fucili; un certo quantitativo di esemplari della nuova arma furono dati in dotazione anche alle truppe dislocate nel deserto. Considerato il successo riscosso sul campo l’STG44 stava per essere avviato alla produzione in serie ma il problema dei costi eccessivi di produzione e l’inutilizzabilità per la nuova arma del gran numero di munizioni già in magazzino frenò questo processo; Hitler stesso si pronunciò negativamente in merito. Ciò nonostante la produzione dell’arma, nel frattempo ribattezzata MP43, continuò di nascosto in attesa dell’eventuale approvazione del Fürher.
L’MP43 veniva fornita alle truppe in pochi esemplari alla volta pertanto ci fu una protesta dei comandanti di divisione che chiesero direttamente ad Hitler una maggiore fornitura dell’arma; Hitler andò su tutte le furie e dispose immediatamente lo svolgimento di un inchiesta al fine di scoprire chi avesse autorizzato, in contrasto ai propri ordini, la produzione dell’arma e che risultati avesse ottenuto in battaglia. I risultati furono talmente a favore dello sviluppo definitivo dell’STG-44 che il Führer diede il via libera alla definitiva produzione in serie che però non fu mai soddisfacente per l’ingente richiesta dal fronte.
La denominazione dell’MP43 cambiò nel 1944 in MP 44 in concomitanza di lievi modifiche al precedente modello; una di queste fu il calibro 7,92 mm corta proposto dalla Mauser. L’arma cambiò definitivamente denominazione in STG-44 (Sturmgewehr 44, cioè fucile d’assalto 44); il nome segnava l’inizio di un lungo filone di un nuovo tipo di armi. Gli STG-44 equipaggiarono in genere tutti i soldati ma in particolar modo la Waffen SS, la fanteria d’elite. Grazie al nuovo fucile d’assalto la fanteria della Wehrmacht guadagnò un importante incremento del volume di fuoco che ne rendeva molto più efficace l’azione in battaglia; ciò nonostante l’MP44 non ebbe mai la possibilità di dimostrare le proprie peculiarità e dare un effettivo importante contributo al successo tedesco nella conflitto.
L’MP44 ha dato spunto in futuro per i moderni fucili d’assalto; lo stesso fucile sovietico AK-47 Kalashnikov fu ideato quasi a immagine e somiglianza dell’MP44 dai sovietici che avevano ben testato la grande efficacia di quest’arma. Il fucile russo differiva soprattutto, almeno inizialmente, per il processo di produzione che utilizzava la produzione dal pieno per “asportazione di truciolo” a differenza del fucile tedesco che veniva già costruito con pezzi stampati.
Anche il calibro del Kalashnikov differiva di poco da quello dell’MP44, infatti mentre quest’ultimo camerava cartucce calibro 7,92 x 33 mm il primo utilizzava munizioni calibro 7,62 X 39 mm. Il munizionamento più corto era dovuto alla necessità di realizzare un’arma precisa nel tiro a colpo singolo e avesse un’elevata gittata, grande potenza d’impatto, possibilità di tiro a raffica in modo da avere un’arma completa che adattasse ad ogni situazione di battaglia.