La proposta Moltke della Germania imperiale

La nave da battaglia Moltke è stata la risposta della marina imperiale tedesca al dominio britannico sui mari; in effetti, gli incrociatori della classe Moltke, anche se erano più lente di quelle britanniche, possedevano una capacità offensiva superiore.

Il Moltke poteva vantare la presenza di una batteria principale di otto cannoni con un calibro di 280 mm accoppiato da altri 12 cannoni da 150 mm e quattro lanciasiluri da 500 mm.

Il primo incrociatore da battaglia è stato il Von der Tann e, allo scopo di aumentare la capacità offensiva, la marina militare tedesca pensò di predisporre due nuove unità: il Moltke e il Goeben costruite rispettivamente nel 1911 e 1912 presso il cantiere navale Blohm & Voss, di Amburgo in Germania che divennero poi parte della classe Moltke.

Il progetto del nuovo incrociatore fu approntato nel 1908 mentre fu messo in servizio il 30 settembre 1911 con un dislocamento, alla costruzione, di 22610 tonnellate standard ma che riuscì a raggiungere un valore di quasi 25000 tonnellate a pieno carico.

Le sue dimensioni erano piuttosto interessanti; in effetti, il Moltke poteva disporre di una lunghezza di 186 metri con una larghezza di quasi 30 metri per un pescaggio di 9,2 metri.

Il Moltke poteva, inoltre, vantare una velocità di 28 nodi grazie alla presenza di un apparato propulsivo costituito da due gruppi di turbine a vapore a ingranaggi su quattro assi in grado di  esprimere una potenza di 85500 hp.
Secondo alcuni dati pubblicato su alcune bollettini tecnici, il Moltke assicurava una autonimia di 4120 miglia ad una velocità di 14 nodi.
La protezione dell’incrociatore da combattimento Moltke poteva disporre di una protezione su acciao Krupp con corazzatura alla cintura da 270 mm, ponte 50 mm, torrione 350 mm e torri da 250 mm.

L’incrociatore Moltke venne autoaffondato dai marinai tedeschi a Scapa Flow il 21 giugno del 1919 e, solo nel 1927, una volta rimesso a galla venne poi ceduto per la sua demolizione dopo due anni a Rosyth.

Lascia un commento