Maneggio armi: le tasse sui certificati

Parliamo un po’ di tasse, quest’oggi. Anche il settore delle armi, per par condicio, appare attualmente piuttosto vessato dalle nuove leggi del governo Monti: sono al vaglio da molti anni numerose contestazioni riguardo alcune imposte, e l’attuale governo non pare molto ben disposto nei riguardi di chi inoltra istanza di interpretazione delle leggi in materia a favore del contribuente. Secondo le nuove norme, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha applicato un bollo sul certificato di idoneità al maneggio delle armi, ed anche all’attestato di frequenza rilasciato dal Tsn, obbligatorio per alcune categorie, in base alla legge 286/81 (ad esempio per chi maneggi armi in sede lavorativa, come le guardie giurate).

Soprattutto per quanto riguarda l’attestato di frequenza per il quale è competente il Tiro a Segno Nazionale, ci sono state molte proteste riguardo l’imposta. Si era proposta infatti una soluzione interpretativa che non equiparasse l’esigenza di iscriversi al Tsn a quella delle richieste varie fatte da privati. L’Agenzia delle Entrate ha invece risposto ad oggi in modo piuttosto duro a queste istanze, esigendo che il Tsn rilasci la certificazione di idoneità al maneggio delle armi a seguito di superamento di un esame dopo un corso tenuto in una delle sezioni competenti, dislocate in territorio nazionale, e che pur essendo l’obbligo d’iscrizione ad una sezione di tiro a segno nazionale e di superamento di un corso di lezioni regolamentari stabilito in via obbligatoria dall’articolo 1 della legge n. 286 del 1981 per “coloro che prestano servizio armato presso enti pubblici o privati”, le relative documentazioni non possano essere esenti da imposte.

L’articolo 4, allegato A del d.P.R. del 26 ottobre 1972 n. 642, dispone l’assoggettamento all’imposta di bollo degli “atti e provvedimenti degli organi della Amministrazione dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni […] nonchè quelli degli Enti Pubblici in relazione alla tenuta di pubblici registri, rilasciati […] a coloro che ne abbiano fatto richiesta”. Restano, dunque, pertanto, soggetti all’imposta di bollo sia il certificato di idoneità al maneggio delle armi che l’attestazione di frequenza al corso di tiro, nella misura di Euro 10,33 per ogni foglio. Continua ad oggi la disputa tra le categorie di lavoratori che fanno uso di armi e l’Agenzia delle Entrate. Per ora, vince la seconda.

 

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