A cavallo tra i due conflitti mondiali tra Italia e Germania, furono sperimentati alcuni modelli di armi lunghe con funzione di tiro automatico (raffica) o selettivo (colpo singolo), che utilizzassero cartucce con calibro da pistola, i cosiddetti mitra. Tra tutte spiccavano, gia nel 1915, l’italiana Villar Perosa mod.15 calibro 9 Glisenti delle fabbriche FIAT, e la tedesca Bergmann MP 18 calibro 9 mm Luger. In Italia il grande successo della Villar Perosa mod.15 era soprattutto dovuto al grosso volume di fuoco sparato da un arma che poteva equipaggiare mezzi leggeri come biciclette, aerei o trasportate da fanti per essere utilizzate su treppiedi. La Beretta fu tanto colpita dal successo della Villar Perosa mod.15 da volerne prendere spunto al fine di creare un arma d’assalto individuale in versione automatica.
In pratica alla Beretta decisero di scindere le due armi di cui era composta la Villar Perosa mod.15 e ad una di esse fu adattato il calcio in legno dei vecchi fucili Vetterli, utilizzati dalla fanteria, dotandoli all’estremità anteriore della canna di una braga con relativa baionetta cruciforme del 91 cavalleria. Da questo “puzzle” di armi i progettisti della Beretta misero a punto un arma innovativa per i tempi, un fucile da fanteria leggero e che disponeva di un grosso volume di fuoco: il Moschetto Automatico Beretta mod.18.
La prima versione dell’arma fu creata solo automatica ma a causa dell’impressionante volume di fuoco, capace di svuotare un caricatore in pochi secondi , i progettisti del MAB 18 decisero di apportare alcune modifiche mettendo a punto una nuova versione che comprendeva un selettore di tiro. La nuova versione del MAB mod. 18 infatti era caratterizzata da due grilletti: tirando quello anteriore l’arma veniva utilizzata per sparare in versione semiautomatico, premendo quello posteriore il fucile sparava in automatico. La nuova versione del MAB 18 con selettore di tiro, a differenza della precedente, montava una cassa con calcio a pistola e il bocchino con l’innesto per la baionetta del Moschetto 91 TS.
La nuova categoria di armi si fece molto valere per le proprie peculiarità nei cruenti scontri di trincea ma alla fine del conflitto, a causa dell’apparente atmosfera di pace, restò in una fase di stasi. Invece negli USA continuava a riscuotere notevole successo il fucile mitragliatore Thompson che, se pure ideato per impieghi bellici, divenne l’arma preferita da banditi e poliziotti durante i ruggenti anni Venti.
Ulteriori sviluppi del progetto MAB mod.18, seppur non molto documentati, avrebbero condotto alla successiva ideazione del Moschetto Automatico Beretta mod. 38, passando per un non meglio identificato Modello 35 del quale però non ci è rimasta testimonianza.