La caccia da appostamento è una delle attività di caccia tra le più diffuse in tutto il territorio nazionale e che, nonostante la sua complessità, lega nuovi e vecchi cacciatori di tutta la penisola. Questo genere di caccia, appunto la caccia da appostamento, prende anche nome di caccia al capanno ed è un tipo di caccia molto vecchio e che prevede una grande preparazione dato che non si limita, come invece avviene in altre campi venatori, al rincorrere e prendere la preda. La scelta del luogo più adatto (che sarà sempre diverso a seconda delle prede) e la scelta del capanno rendono particolarmente affascinante questo ramo venatorio.
Tuttavia, non bisogna dimenticarsi che la caccia da appostamento è regolata dalla normativa vigente, così come sono regolati gli altri settori della caccia.
I limiti imposti dalla legislazione sono, a detta di molti esperti del settore, scoraggianti per chi decide di specializzarsi nella caccia da appostamento. Fondamentalmente, la normativa in vigore presenta i seguenti limiti:
- riduzione delle specie cacciabili (fino a qualche anno fa era possibile attuare questo genere di caccia colpendo le diverse specie migratorie mentre oggi è possibile praticarla solamente nei confronti di merli, tordi e allodole);
- limitazione dei richiami vivi (la normativa specifica e limita molto l’utilizzo di quelli che sono i richiami vivi);
- scelta di un unica attività venatoria (molti A.T.C – Ambiti Obbligatori di Caccia – impongono la scelta di della pratica di caccia che dev’essere o vagante o da appostamento, senza consentire al cacciatore di poter scegliere entrambe le modalità per l’attività in questione).