Il fucile controcarro tipo 97 non era proprio un’arma portatile; in effetti, l’arma pesava attorno ai 52 kg anche per via del suo sistema di funzionamento di tipo semiautomatico a sottrazione di gas con un calibro da 20 mm.
Il fucile controcarro tipo 97 era un’arma di produzione giapponese e fu utilizzato nel Pacifico con grande successo contro i carri leggeri, ma l’efficacia è stata di breve durata; in effetti, con l’arrivo dei carri armati di nuova concezione, lo Sherman M4, rilevò tutti i suoi limiti.Il fucilone controcarro tipo 97 disponeva di un calibro di 20 mm con una lunghezza totale di 2,095 metri con una canna da 1,063 metri. Il fucile controcarro, poi, non è che pesava poco ma poteva raggiungere un peso complesso di mezzo quintale, circa 51 kg, durante il suo normale funzionamento, ma poi si arrivava a quasi 70 kg, circa 67 kg, durante il trasporto. Il proiettile poteva raggiungere una velocità iniziale di 793 m/s.
Il fucilone veniva trasportato da due soldati, mentre in postazione utilizzava un bipiede montato proprio davanti al castello e un monopiede posto sotto il calcio.
Il colpo di un fucile tipo 97 poteva perforare con assoluta tranquillità una corazza di acciaio temperato spessa fino a 30 mm, ma per modelli più corazzati il fucile non poteva fare nulla.
Anche se il fucilone durante la seconda fase del conflitto era pressoché inutilizzato, l’esercito giapponese non decise mai di metterlo fuori servizio, anche perché l’esercito nipponico non disponeva di armi di questo tipo, ma modificarono la sua destinazione d’uso: da arma controcarro a quella di anti-invasione.
In effetti, il fucile impiegato in questa nuova mansione portò grandi soddisfazioni all’esercito giapponese perché si dimostrò efficace contro i mezzi anfibi leggeri e contro le navi da sbarco, ma non solo, successivamente l’esercito, allo scopo di aumentare il suo carico distruttivo, applicò un lanciagranate, tromboncino, che potè essere fissato alla volata mediante un piccolo raccordo a barretta utilizzando le granate tedesche già utilizzate nel loro modello Schiessebecker.
I tentativi dell’esercito nipponico non diedero però il risultato sperato perché i lanciagranate non erano state realizzate per rispondere alle specifiche di un fucilone.