I famosi F-35 Lockheed Martin del cui acquisto tanto si discute per il prezzo elevato e le prestazioni considerate non commisurate alla spesa, sembra siano affetti da più problemi di quanto si fosse previsto. La Gran Bretagna nel rapporto National Audit Office sostiene infatti che i caccia incontrerebbero non pochi problemi ad atterrare con determinate condizioni climatiche.
Ancora cattive opinioni per gli F-35 che l’Italia, come tutti sanno, prevede di acquistare con una spesa di svariati miliardi di euro. Il già citato rapporto del National Audit Office britannico parla ora di problemi nell’atterraggio con certe condizioni meteorologiche, ovvero, come riporta anche l’Huffington Post, “con una temperatura calda, umida e caratterizzata da bassa pressione”.
Tale definizione si applica ai test d’atterraggio su portaerei. Se dal canto suo il Ministero della Difesa italiano continua a dirsi fiducioso che i problemi saranno risolti, le polemiche infuriano e non a torto: lo stesso Pentagono nel famoso report dello scroso marzo aveva parlato del problema di visibilità per cui il pilota non poteva vedere in alcun modo ciò che, ipoteticamente, vola alle sue spalle. Ma problemi erano emersi anche per i radar e per diversi altri componenti o funzioni, tanto che nel citato documento del Pentagono si parlava di 8 gravi aeree di rischio.
Insomma, la domanda che continua a imperversare è: ma questi 12 miliardi e rotti di euro (secondo fonti indipendenti almeno 15), sono davvero ben spesi per questi F-35 Lockheed Martin che, al momento, risultano afflitti da problemi sempre nuovi e decisamente non all’altezza della loro (presunta) fama? Inutile nascondere che, se da un lato non si può escludere che tali problemi nei prossimi anni vengano risolti, per il momento non si può che condividere qualche dubbio sulla scelta di direzionare una così importante quantità di fondi verso dei mezzi militari al momento lontani dall’essere sicuri o eccezionali.
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