Le unità navali della classe Akitsuki furono realizzati con l’obiettivo di proteggere il naviglio commerciale e possedevano particolari attitudini alla difesa contraerea anche se, poi, potevano disporre di un grande quantitativo di bombe di profondità per la lotta antisommergibili per via della nuova disposizione del fumaiolo.
In effetti, dalle informazioni diffuse dallo stato maggiore della marina nipponica, le unità della classe Akitsuki non furono dotati di un secondo fumaiolo perché la marina militare decise di utilizzare uno spazio maggiore per inserire armi contraerei supplementari.
Le dodici unità della classe Akitsuki furono realizzate tra il 1941 e il 1944 con una caratteristica fondamentale, ovvero fu deciso di non utilizzare il secondo fumaiolo ma di considerare già sufficiente uno solo collocato distante dalla plancia di comando per via della maggiore razionalizzazione dei condotti di scarico.
Il naviglio della classe Akitsuki poteva disporre di uno dislocamento standard di 2700 tonnellate ma che permetteva di arrivare anche ai 3700 tonnellate a pieno carico.
Le navi di questa classe potevano raggiungere una velocità massima di 33 nodi grazie alla presenza di un apparato di propulsivo costituito da due gruppi di turbine a vapore a ingranaggi a due assi che garantivano una potenza di 52000 hp eassicuravano una autonomia di 14825 km ad una velocità costante di 18 nodi.
L’equipaggio della Akitsuki, la capoclasse, comprendeva 285 uomini tra marinai e ufficiali che dovevano provvedere, oltre al governo della nave, al sistema di difesa costituito da 4 impianti binati di cannoni da 100 mm, due impianti binati da 25 mm contraerei e un lanciasiluro quadrinato da 610 mm.
L’approccio della marina militare giapponese a questi particolari cacciatorpediniere fu abbastanza innovativo; in effetti, le navi di questa classe utilizzarono alberi più robusti tanto da sostenere senza problemi l’antenna del radar Tipo 22.
Le navi della Akitsuki potevano essere messi in relazione con le unità di scorta contraerei della classe Dido della Gran Bretagna o Atlanta degli Stati Uniti.