Il corpo speciale del Bope esiste tra le forze speciali della Polizia militare del Brasile dal 1978. Per l’esattezza, la data ufficiale della creazione di questo contingente è quella del 19 gennaio del 1978, ad opera dell’allora capitano della Polizia militare Paulo Cesar Amendola de Souza. Il progetto fu da lui discusso insieme al capitano generale della Polícia Militar do Estado do Rio de Janeiro nonché colonnello dell’esercito brasiliano, Mário José Sotero de Menezes, e si concretizzò in breve tempo, sulla base delle esigenze inquadrate dai due alti gradi della Polizia militare.
Storia e Diritto Armi
Bope, Brasile: obiettivo narcotrafficanti armati
Il Bope (Batalhão de Operações Policiais Especiais), è un battaglione per le operazioni speciali di polizia, che rientra nella classe delle forze speciali, ma con delle particolarità rispetto a tutti gli altri corpi simili addestrati in altre nazioni. Nonostante infatti possa essere accomunato per caratteristiche a corpi speciali come i vari BBE, GROM, GSG9, NOCS, GIS, Sayeret Matkal, SWAT (corpo di cui abbiamo parlato in diversi precedenti articoli, in particolare riguardo le armi usate, Mp5 e Colt), le finalità sono abbastanza diverse da quelle più comuni che riguardano questo tipo di contingente armato. Non si parla di lotta al terrorismo o forze di liberazione di ostaggi nazionali o internazionali, se non per operazioni particolari.
Porto d’armi e detenzione: domanda on line con Space
Oggi si possono finalmente richiedere, in alcune regioni d’Italia, certificati on line riguardanti permessi relativi ad armi da acquistare, tramite il portale Space. Ottenere licenze ed autorizzazioni in materia di porto d’armi e detenzione è sempre stato un iter piuttosto laborioso dal punto di vista burocratico. Il Ministero dell’Interno ha perciò avviato un recente programma di snellimento delle pratiche, del quale per il momento beneficiano sei regioni del mezzogiorno: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Porto d’armi e detenzione: certificati da presentare e norme di base
Quando ci addentriamo nel mondo delle armi, misterioso per molti, oggi dobbiamo tener conto di una mole leggi e convenzioni che ne rendono possibile l’uso ai privati cittadini. Uso che può essere anche di carattere non violento, come nel caso sportivo o delle collezioni degli amatori. Veniamo dunque ad una breve introduzione al diritto delle armi in Italia.
Da notare che le cosiddette armi bianche, serie vastissima di attrezzature militari, civili e sportive che sostanzialmente costituiscono categoria separata da quella delle armi da fuoco, possono esser detenute senza che ci si procuri licenze particolari. Nel caso delle armi bianche moderne (generalmente da taglio, ma nel novero figurano anche archi e balestre di moderna progettazione, ed altre attrezzature meno diffuse e note), si possono acquistare senza limiti di numero, ma è necessario denunciarne il possesso (e dunque rendersi noti alle autorità come “detentori”, in termini giuridici).
Problematica a sé è costituita, come è noto ai più, dal trasporto dell’arma: la detenzione vale in un determinato luogo in cui l’oggetto è costituito abitualmente, mentre per spostarlo da lì bisogna osservare norme di sicurezza ben precise, ed esser muniti della “licenza di trasporto”.
Le spade nella storia: classificazione primaria e caratteristiche
Fu la fine dell’Impero Romano d’Occidente a segnare una svolta anche nella fattura e nell’uso della spada nel mondo occidentale. A seguito delle invasioni barbariche, infatti, fu introdotta la spada normanna, che da allora fu l’espressione con cui, per antonomasia, si definiva la spada più comune. La spada normanna era un’arma bianca tradizionale derivata da quelle vichinghe e soprattutto faceva riferimento a quelle longobarde.
Questo tipo di spada era a lama larga, con guardia a croce come da tradizione anche per quanto riguarda altri tipi di spada. Vediamo come la forma stessa e la forgia della spada indirizzi l’uso stesso dell’arma, esprimendo la qualità dei combattenti e finanche le caratteristiche della mentalità dell’epoca della quale la spada fa parte. I diversi tipi di spada sono stati nella storia davvero numerosi. Passiamo ad analizzarne i principali.
Armi medievali: la stella del mattino, o mazza ferrata
Le prime armi usate durante il Medioevo erano le così chiamate mazze, suddivisibili in moltissimi tipi differenti. La comune mazza ferrata che tutti abbiamo visto a portata di mano di qualche armatura ormai in disuso appoggiata alle pareti di vecchi manieri divenuti musei da secoli, non è altro che un tipo di bastone nodoso, o clava. E’ veramente un glorioso cimelio all’interno della storia delle armi, e c’è da dire che i fondamentali rudimenti dei progetti che hanno fatto poi la storia delle armi come noi le conosciamo, ci derivano proprio da quell’epoca.
Primordiali ed essenziali, le prime mazze sono dette, con termine suggestivamente leggendario, le stelle del mattino. Non si pensi a questa antica arma bianca come ad un pezzo da esposizione e basta, dal momento che in realtà l’uso è arrivato quasi, si potrebbe osare di dire, fino ai giorni nostri: durante la guerra di trincea della prima guerra mondiale ancora vennero impiegate queste armi.
Porto d’armi per pistole e fucili: numero massimo consentito
La licenza di porto d’armi concessa dalla Questura, che permette l’acquisto e la detenzione di un certo tipo di arma, si riferisce ad una quantità limitata e ben definita di strumenti che il titolare si può procurare legalmente. Le armi comuni da sparo si possono detenere fino a tre. Le armi ufficialmente classificate di uso sportivo, lunghe o corte che siano, possono essere fino a sei.
Armi di vecchio stampo, quali fucili e carabine, possono essere tenute in numero illimitato ai sensi dell’art. 13 della legge 157 del 1992, ove per fucile e carabina si intende un’arma di calibro non inferiore a 5,6 mm utilizzabile con bossolo a vuoto, di altezza non inferiore a 40 mm.
Delta Force, l’Unità Speciale antiterrorismo dell’US Army
Ultimamente si è molto parlato di Forze Speciali, operazioni speciali ecc.. Bisogna ammettere che quando sentiamo parlare di Forze Speciali americane, il pensiero va subito a due punti saldi tra i reparti statunitensi addestrati a compiere operazioni non convenzionali: gli US Navy SEALs e la Delta Force.
La Delta Force, ovvero il 1st SFOD-D, 1st Special Forces Operational Detachment – Delta, è un reparto speciale dell’US Army, abilitato a compiere operazioni speciali nell’ambito della lotta al terrorismo. Il reparto è conosciuto anche con la denominazione di Delta o Combat Applications Group. Come gli US Navy SEALs, la Delta Force dipende direttamente dal JSOC, Joint Special Operations Command ed ha la propria base operativa a Fort Bragg nella Carolina del Nord.
COMSUBIN, la nascita degli incursori della Marina Militare Italiana
Ognuna delle Forze Armate italiane è dotata di almeno un reparto speciale che ha il compito di effettuare interventi non convenzionali in vari ambiti ed in teatri di guerra. Tra i più conosciuti, anche per le gesta eroiche compiute dai propri membri registrate poi nella storia, c’è il COMSUBIN, Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare Italiana.
Questo reparto speciale della Marina viene denominato ufficialmente Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” ed hai compito specifico di effettuare missioni speciali di ogni tipo ed in ambienti prevalentemente costieri od acquatici in genere.
2 Giugno, la Festa della Repubblica
Il 2 giugno viene celebrata, con una festa ed una parata militare, la nascita della Repubblica Italiana. Questa data infatti viene considerata la data effettiva della nascita del nazione come la conosciamo oggi.
Tutti gli italiani infatti il 2 giugno del 1946 furono chiamati a votare per scegliere quale forma di governo dare al Paese dopo la caduta del fascismo; fu istituito quindi, a suffragio universale, un referendum con il quale gli italiani potevano esprimere la loro scelta tra monarchia e repubblica. Il risultato è ormai noto: gli italiani decisero che la loro Nazione doveva essere una Repubblica soppiantando così la monarchia che aveva regnato nel Paese per 85 anni; gli appartenenti alla famiglia regnante dei Savoia furono esiliati fino ai giorni nostri.