Colt Navy 1851: pregi della pistola della Guerra di Secessione

La Colt Navy 1851, pistola di casa Colt, fu una delle armi più usate durante la Guerra di Secessione americana, è rimasta, come sappiamo, molto popolare tra gli appassionati di armi storiche. Vediamo di analizzarne più da vicino i pregi ed i difetti caratteristici. Da notare, le munizioni: come nel caso della Colt Army 1860,  si tratta di pallottole che potevano essere sia sferiche che ogivali. Particolari, queste ultime: di forma quasi conica, piuttosto appuntita. Il materiale era comunque il piombo, secondo l’uso del tempo, e dovevano esser ben premute nel tamburo, incastrate nell’alloggiamento creato con la polvere da sparo nera, precedentemente inserita.

Colt 1860 Army: un calibro .44 per la guerra civile Usa

Il modello Colt Army 1860 è un revolver caricato a tappo e cartuccia a palla, calibro .44. Fu molto usato durante la guerra civile degli Stati Uniti, periodo durante il quale venne immessa sul mercato delle armi dalla famosa  Colt Manufacturing Company. Veniva impiegata dal braccio laterale dalla cavalleria, dalla fanteria, dall’artiglieria delle truppe, ed anche dalle forze navali. Decisamente un successo di casa Colt, per i tempi.

Le Mat: pistola a due canne del Far West

Il revolver Le Mat è un’altra delle armi che caratterizzarono il periodo del Far West americano, e che poi entrarono dalla porta principale tra le più popolari armi da fuoco statunitensi, ancor oggi ricordate ed in molti casi riprodotte e rivisitate. Fu progettata da Alexander LeMat, originario di New Orleans. Funzionava ad azione singola e ad avancarica, avvalendosi di un tamburo con 9 colpi calibro .32, avendo quindi un caricatore insolitamente spazioso.

Colt Navy 1851: star della Guerra di Secessione

La Colt Navy 1851 è una pistola di calibro .36 ad avancarica del tamburo. Come si deduce facilmente dal suo nome, fu lanciata sul mercato d’armi degli Stati Uniti negli anni ‘50, e come il modello Colt 1860 Army  ebbe gran diffusione in occasione della guerra civile americana, come arma d’ordinanza dell’esercito e della marina militare. Fu progettata mentre il “patron” di casa Colt era ancora in vita: si tratta di uno dei gioiellini di cui Samuel Colt poté essere maggiormente orgoglioso.

Colt Navy 1851, dal Far West all’Europa

La Colt Navy 1851 resta sempre uno dei modelli più interessanti tra quelli che portano il marchio di fabbrica di casa Colt. Giunse al momento adatto sul mercato, dopo che erano state lanciate sia la Colt Dragoon che la Colt Pockett, che, come suggeriscono i nomi stessi, erano l’una molto grande ed ingombrante, l’altra praticamente tascabile. La Navy giungeva a fare da via di mezzo, e diventò subito molto popolare sia come pistola d’ordinanza dell’esercito e della marina degli Stati Uniti, che come arma di uso privato. Per il resto, il modello era perfino abbastanza simile agli altri due.

Samuel Colt: dal Far West alla storia internazionale delle armi

Samuel Colt, inventore della rivoltella, nacque ad Hartford il 19 luglio 1814 e vi morì, ancora giovane, il 10 gennaio 1862. Tutti gli appassionati di pistole, e di armi in genere, lo ricordano come un mito. Anche coloro che non annoverano le celeberrime Colt tra le loro armi preferite. Si sa, ogni collezionista o studioso di armi ha i suoi miti personali, ma la Colt e colui che la progettò hanno sempre un posto d’onore riservato nella cultura personale dei cultori del genere. Imprenditore statunitense, fondò la sua impresa, la fabbrica di Colt, sulle rive del fiume Connecticut.

Sharps Pepperbox: dal Far West, micro pistola a quattro canne

La Sharps Pepperbox, il cui nome non è conosciuto da tutti, aveva nel Far West un’autentica posizione di privilegio tra la gente dei saloon. Derringer è un altro nome usato per questa pistola, forse con più successo. Spesso usata durante il gioco d’azzardo, questa Pepperbox era maneggiata rapidamente ed a sorpresa, grazie alle ridottissime dimensioni. Entrò in produzione dal 1859, a firma C. Sharps Company e Sharps & Hankins Company: due fabbriche per una piccola arma letale e quanto mai popolare. Per i cultori dell’epoca, oggi possedere una Pepperbox è un vero vanto, per le davvero singolari particolarità che andremo ad osservare.

Smith & Wesson 29: varianti interessanti del revolver

Abbiamo già parlato della mitica Smith & Wesson 29, come i nostri più fedeli lettori sanno. In generale, abbiamo parlato del mito S & W 29 e di come la leggenda ci fu tramandata anche da alcune delle più importanti pellicole cinematografiche classiche. Ebbene, il destino di questa pistola ebbe un seguito, di cui non abbiamo ancora parlato: le sue varianti, ognuna un programma davvero interessante.

Armi chimiche nella storia: dal Medioevo e ancor prima

Le armi chimiche non sono, come oggi potremmo tendere a pensare, dispositivi militari di tipo esclusivamente moderno. Già nel Medioevo si usavano comunemente sottoforma di frecce avvelenate, molto in voga per quanto riguarda l’equipaggiamento della fanteria e non solo. Ancor prima, però, abbiamo anche degli esempi più sofisticati di arma di tipo chimico: durante la tarda età della pietra (dall’XI sec. a.C.), in Sudafrica c’erano delle popolazioni guerriere chiamate normalmente San. Ebbene, i San erano un passo avanti per quanto riguarda la guerra chimica.

Volcanic: da Smith & Wesson, pistole e fucili di nuova concezione

Abbiamo già parlato della difficile nascita nel 1854 della ditta americana Smith & Wesson, fondata dai due soci Horace Smith e Daniel B. Wesson dopo il loro iniziale fallimento del 1852. Proprio nel primo anno della apertura della nuova azienda, misero a punto la pistola Smith & Wesson Volcanic, creata su richiesta di un’altra fabbrica d’armi dell’epoca, la Volcanic Arms Company. Non solo pistola, ma anche fucile: il progetto iniziale è stato modificato fino a ricavarne entrambe le versioni. Tutte e due erano basate sul caricamento a leva, e le munizioni erano di un nuovo tipo: secondo la nuova tradizione inaugurata dalla Smith & Wesson, i tempi di ricarica erano ridotti dal fatto che non si facesse più uso dell’avancarica.