Nelle epoche più antiche, sia nel mondo occidentale che in quello orientale, esistevano già le armi a motivo dei conflitti dell’uomo con l’uomo, ed anche, ancora più diffusamente, per la quotidiana esigenza di difendersi dagli animali e di cacciarli. Quando non si era scoperto il segreto della lavorazione del ferro, coltelli di vario tipo già si forgiavano con un sapiente lavoro in pietra: l’ossidiana, ad esempio, materiale dal suggestivo colore nero apprezzato anche ai nostri giorni come complemento di bigiotteria, era di una consistenza adatta, avendo la necessaria durezza per restare ben affilato nella forma quando diventava lama.
Armi bianche
Armi di Roma Antica: Parazonium, Sica, Pugio, Gladio le primarie
Se presso i Romani si usavano, ovviamente, in via esclusiva armi bianche, queste erano in ogni caso particolarmente caratterizzanti un’epoca ed un popolo che ne faceva uso. Le lame corte che si usavano in combattimento erano suddivise in tre tipi: il Parazonium, triangolare, per l’esattezza a forma di triangolo isoscele, riprendeva le armi in bronzo di popolazioni più antiche.
Poi abbiamo la Sica, arma stretta ed appuntita, di uso non bellico ma civile, atta alla difesa personale. Dalla Sica deriva il termine ancora in uso “sicario”, in riferimento a persona che combatte singolarmente, a vario titolo. Le armi i cui nomi giungono fino al linguaggio dei giorni nostri, sono generalmente caratterizzanti un’epoca, una mentalità, o hanno una storia tanto particolare da rimanere impressa nell’immaginario collettivo non solo dei loro tempi. La Sica, come lo stiletto, è un tipo di coltello che nel tempo ha assunto connotazioni negative, fino a caratterizzare l’equipaggiamento ritenuto idoneo alla mentalità da mercenario. Con una Sica venne ucciso Giulio Cesare nel 44 a.C., secondo quanto la storia tradizionale ci ha tramandato.
Armi medievali, storia e caratteristiche della picca
La picca è una delle armi inastate più utilizzate nel medioevo europeo, formata da una punta metallica acuminata montata sopra un’asta di legno di lunghezza in genere compresa tra i 4 e i 5 metri. Il suo utilizzo in battaglia riuscì a modificare profondamente le strategie belliche a causa della sua grande efficacia contro le formazioni di cavalleria.
Armi medievali: il mazzafrusto
Nella categoria delle armi bianche, ossia quelle la cui efficacia d’uso dipendeva strettamente dalla forza d’urto impiegata, troviamo nel Medioevo il mazzafrusto, che si distingue dalla mazza ferrata o stella del mattino, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo di questo portale. Mentre infatti la mazza ferrata era un bastone costruito in un solo pezzo, il mazzafrusto, in uso dal 1200 al 1600, usato sia in guerra che in tenzoni singole, era caratterizzato da un numero di catene collegate all’estremità libera, che variavano da una a tre e che reggevano ciascuna una sfera di metallo chiodata.
Armi dell’Alto Medioevo: pugnale soppiantato da Scramasax e Sax
In seguito alla caduta dell’Impero Romano, una svolta notevole ci fu anche nell’uso delle armi. Il pugnale, giunto dalla preistoria fino ai giorni nostri e arma in assoluto dalla storia più lunga, subì una decadenza: il suo uso si incrinò, perché venisse sostituito da tipi di coltello considerati di più nobile fattura. Si diffuse infatti lo Scramasax, di origini germaniche, coltello non a doppio filo ma a lama singola.
E’ un’arma corta, lo Scramasax, che poteva essere anche di soli 10 cm. La punta è affilata, ed è stato usato dal V al X secolo sia come arma da caccia, che come utensile variamente adoperabile, che, infine, come arma da difesa: un vero factotum, come lo era il più generico pugnale. Lo Scramasax era comunque di lunghezza talmente variabile da poter essere confuso anche con le spade ad un solo filo, che venivano chiamate comunemente Sax, o anche Sax lungo.
Lo stiletto, arma medievale da traditore
Lo stiletto, propriamente detto “stile”, è un’arma da taglio che trovò nel Medioevo il suo periodo di maggior fortuna. Si tratta di un’arma da taglio a sezione normalmente triangolare (quello quadrato era detto comunemente “quadrello”) di ridotte dimensioni, e proprio per questo maneggevole, di facile trasporto, e poco difficile anche da nascondere. Non a caso, lo stiletto deve la sua fama alla letteratura ed al cinema, che ne hanno portato fino ai nostri giorni l’immagine di strumento da assassino fuggiasco. E non è una immagine del tutto assurda, dal momento che questa piccola arma, se usata con pochissimi basilari accorgimenti, è davvero letale.
Le spade fiammeggianti, la flambard e la flamberga
Le spade dalla lama fiammeggiante, ovvero la flambard a una mano, e la flamberga, a due mani, sono tra le spade più pittoresche in assoluto, e sebbene la loro magnificenza le ha rese fin da subito spade da parata e da esibizione, spade da sfoggiare, nondimeno esistono spiegazioni tecniche riguardo alla loro specifica efficacia in battaglia.
Kukri, il letale coltello nepalese
Il kukri è un coltello di ragguardevoli dimensioni (tra i 30 e i 40 cm), con una lama pesante e molto ricurva, larga fino a 10 cm. L’arma ha un grande significato simbolico e rappresenta il valore del guerriero gurka. Questo pericolosissimo coltello si è ormai diffuso in tutto il mondo ed è noto per la sua lama del tutto caratteristica.
L’alabarda, una fra le armi più temibili del medioevo
L’alabarda, come è noto, è un’arma inastata comunemente a punta, tagliente da entrambi i lati e provvista di un’ulteriore cuspide sul lato posteriore della lama di scure. Furono i mercenari svizzeri i primi a utilizzare in Europa rozzi modelli di alabarda. Con il passare del tempo divenne una loro arma distintiva che pian piano fu adottata in vari altri eserciti, in primo luogo dai lanzichenecchi tedeschi.
La spada bastarda o spada a una mano e mezza
La spada bastarda, anche definita spada a una mano e mezza, presenta caratteristiche intermedie tra la spada classica a una mano e la spada a due mani o spadone. Le varie peculiarità che la pongono a metà strada fra le altre tipologie di spade medievali e rinascimentali permette al combattente di poter utilizzare tecniche di scherma a loro volta peculiari. Secondo molti storici la spada bastarda è andata diffondendosi per contrastare l’efficacia sempre maggiore delle corazze (specialmente di piastre).