Arco primitivo

Arco e Frecce, l’ingegno dell’uomo nel Paleolitico

Uomini preistorici armati di arcoQuando l’uomo cominciò a cacciare si rese conto che spesso le semplici asce o lance non erano sufficienti e rendevano molto difficoltoso procacciarsi del cibo; le asce se pur idonee ad essere lanciate o le stesse lance, aste di legno con fissata all’estremità una pietra di selce accuratamente lavorata in modo da essere acuminata e tagliente che con un certo movimento del corpo venivano scagliate contro il bersaglio risultavano alquanto imprecise soprattutto nel caso di animali di piccola taglia o in movimento.

L’uomo quindi ideò uno strumento capace di scagliare, ad una distanza e ad una velocità maggiori delle altre armi, un dardo acuminato capace colpire un bersaglio anche in movimento infliggendo ferite spesso letali; quello strumento è stato chiamato Arco dalla forma del bastone ricurvo di cui è costituito. 

Cerbottana, non solo un gioco

Alzi la mano chi non ha giocato con la cerbottana almeno una volta nella vita. La cerbottana si può quindi considerare un semplice gioco? Sì, a giudicare dal numero di ragazzini che ancora si divertono a svuotare le penne ed a utilizzare il “tubo” come lancia-palline di carta o di plastica. Ma la cerbottana in tempi remoti è stata anche un’arma vera e propria e continua ancora ad esserlo presso quelle popolazioni che non hanno altri mezzi per cacciare e procurarsi il cibo.

Il funzionamento della cerbottana è abbastanza semplice ed il suo utilizzo non richiede doti balistiche eccezionali. Si tratta di un tubo di legno (metallo o plastica alle nostre latitudini) di dimensioni variabili (alcune popolazioni tropicali costruiscono cerbottane lunghe anche 4 metri). Tale tubo si utilizza per tirare dardi o proiettili di vario tipo, soffiando da una delle estremità.

Balestra, storia di un’arma militare e sportiva

E’ difficile stabilire quale sia l’origine della balestra ed in quale parte del mondo sia stata utilizzata per la prima volta. L’unica certezza è che i suoi inventori (cinesi o greci che fossero) avevano l’esigenza di creare un’arma che offrisse più garanzie rispetto all’arco in termini di gittata e che quindi riuscisse a tenere maggiormente a distanza i nemici.

La balestra infatti non veniva utilizzata nei combattimenti a breve distanza, ma serviva per lo più a difendere castelli e navi, consentendo a chi la utilizzava di fermare il nemico prima che potesse rendersi pericoloso. La garanzia di sicurezza veniva data proprio dalla lunga gittata, grazie ad un meccanismo semi-meccanico che prevedeva l’uso di un “grilletto” per lo sganciamento della corda e di un teniere (il supporto in legno che serviva da base di lancio per le frecce). Le stesse frecce erano molto più resistenti rispetto a quelle usate per l’arco, sebbene fossero più corte, ed alla fine risultavano più aerodinamiche e più precise.