Il fiore all’occhiello della marina imperiale giapponese; in effetti, le navi da combattimento della classe Fubuki, divise in tre serie tra il 1928 e il 1932, sono state le navi cacciatorpediniere più potente di allora e rappresentarono un nuovo modo di concepire unità navali di questo tipo. Secondo alcuni esperti, queste particolari navi rappresentano l’evoluzione tecnologica delle navi della classe Mutsuki che, a loro volta, identificano un affinamento delle unità navali della classe Kamikare.
Rispetto ai modelli precedenti le navi cacciatorpediniere della Fubuki potevano vantare un incremento del tonnellaggio con il conseguente aumento della resistenza degli scafi e un apporto, non di poco conto, sulla qualità in fatto di armamento di bordo.
La capoclasse, Fubuki DD-35, fu ultimata il 10 agosto del 1928 presso i cantieri navali di Maizuru e venne colpita al largo di Guadalcanal l’11 ottobre del 1942 e successivamente affondò il 15 novembre dello stesso anno. In realtà di questa classe ne esistono tre differenti serie, ma la prima è quella che identifica tutte le caratteristiche.
Della prima serie fanno parte le unità Shinonome, Usugumo, Shirakumo, Isonami, Shirayuki, Hatsuyuki, Miyuki, Murakumo, Uranami, Shikinami, Ayanami, Asagiri, Sagiri, Yugiri, Amagiri, Oboro, Akebono, Sazanami e Ushio.
Nel corso della seconda guerra mondiale tutte le unità navali vennero impiegate sul teatro del Pacifico e solo due non vennero affondate: una perché venne coinvolta in una collisione con un’altra unità navale e un’altra fu dismessa subito dopo la seconda guerra mondiale.
Le unità navali della classe Fubuki si dividono, secondo alcuni, in due serie: la seconda viene identificata come Ayanami anche se tal altri ritengono che le serie sono almeno tre con i modelli della serie Akatsuki
Le prime dieci navi della prima serie, ovvero la serie Fubuki, non sono quelle che hanno apportato un progresso tecnologico e militare ma, in realtà, occorre aspettare le successive unità per notare diverse novità militari inclusi la realizzazione di torrette di tipo B che, a differenza del tipo A, potevano elevare le armi in dotazione per almeno 35 gradi.
Uno dei modelli più interessanti è, senza dubbio, l’Amagiri, un cacciatorpediniere da 1750 tonnellate. L’Amagiri trascorse i suoi primi dieci anni prendendo parte a esercizi di combattimento e, solo nel corso del 1930 in seguito alle operazioni belliche con la guerra sino-giapponese iniziò la sua vera storia militare.
Dopo l’entrata nella seconda guerra mondiale, 8 dicembre 1942, l’Amagiri venne impiegata nelle operazioni militari nell’oceano Pacifico nella campagna per l’occupazione della Malesia e Singapore o nel sostegno all’invasione della parte occidentale di Java nel mese di febbraio.