Si poteva definire il cacciatorpediniere tuttofare della marina imperiale giapponese, ecco che cosa contraddistingueva il naviglio inquadrato nella classe Matsu rispetto alle altre unità da guerra giapponesi.
In effetti, a causa degli esiti militari le navi da battaglia non venivano più prontamente rimpiazzate e per tentare di arginare le perdite lo stato maggiore giapponese mise a punto una serie di navi meno impegnative da un punto di vista bellico per utilizzarli nella scorta ai navigli commerciali.
Queste unità navali furono realizzate con minori tempi di produzione per via delle esigenze belliche e, malgrado una potenza motrice di un terzo inferiore ai cacciatorpediniere di squadra, erano in grado di raggiungere una velocità di quasi 28 nodi.
Le unità della classe Matsu potevano assicurare un dislocamento di 1260 tonnellate con la capacità di raggiungere i 1530 a pieno carico. La velocità era garantita da un sistema di propulsione basato su due gruppi di turbine a vapore a ingranaggi sue due assi in grado di esprimere una potenza di 19000 hp.