L’arma da sostegno B-300

La B-300, prodotta dalle Israeli Military Industries, è stata realizzata per rispondere alle esigenze della fanteria e ha trovato, fin dall’inizio, il suo largo impiego nelle applicazioni controcarri anche se dispone di un calibro da 82 mm utilizzato in un proietto semiautopropulso, ovvero a razzo, agganciato alla parte posteriore del tubo di lancio in un contenitore sigillato.

La lunghezza della B-300 è di 1,38 metri comprensiva di carica o di 0,755 metri con il solo tubo di lancio. Il proietto della B-300 dispone di una gittata di 400 metri con una velocità iniziale di 270 m/s ed è in grado di perforare una corazza da 400 mm, la gittata aumenta in caso di utilizzo con armi illuminanti.

Le uniformi dell’Aeronautica Militare

Le uniformi dell’Aeronautica Militare si distinguono in uniforme Ordinaria, uniforme di Servizio, uniforme da Cerimonia ed uniforme Storica, e devono essere indossate sia nello svolgimento del servizio che nelle occasioni in cui è richiesto il riconoscimento dell’appartenenza al corpo militare.

L’uniforme di Servizio è costituita da pantaloni classici di colore grigio azzurro scuro, giacca grigio azzurro scuro con bottoni dorati, camicia azzurra, cravatta nera, cintura di colore blu scuro, scarpe di pelle nera, calze nere e berretto o bustina di colore grigio azzurro scuro.

In determinate situazioni climatiche la giacca può essere sostituita da un giubbetto, da un cappotto o da un impermeabile sempre di colore grigio azzurro scuro. L’uniforme di Servizio viene poi completata con stellette (in plastica o in metallo, a seconda del grado) e dai distintivi di ruolo o di categoria in plastica.

La variante femminile dell’uniforme di Servizio prevede l’uso della gonna in tessuto grigio azzurro scuro, delle scarpe a mezzo tacco e dei collant di colore neutro.

Versione di Sai il Jitte giapponese

Sai, il jutsu ad arma doppia

La bella Elektra impugna i suoi micidiali SaiTutti li conosciamo, almeno una volta li abbiamo visti al cinema in mano a qualche spietato ninja o nelle mani di una splendida ragazza come Jennifer Gardner mentre interpreta l’eroina guerriera Elektra nell’omonimo film o in Dare Devil; quelle armi sono i Sai.

Le origini di quest’arma, stando ad una particolare teoria, prendono forma nei territori dell’antica Cina, ove era noto come San-Ku-Chu, per poi svilupparsi nei Paesi vicini dell’area asiatica come India, Tailandia, Indonesia, Malesia ed soprattutto in Giappone; proprio dall’Impero del Sole viene il nome “Sai” dell’arma coniato nelle isole isole Nansei  delle quali fa parte Okinawa.

Il gettaponte KrAZ-214

Non si può parlare di armi in dotazione al genio militare senza spendere qualche parola sul gettaponte KrAZ-214 in servizio nell’Unione Sovietica e prodotto tra il 1957 e il 1967.

Il primo prototipo di questa variante fu costruito nel 1951 ed era stato messo in servizio per agevolare il lavoro del genio militare in congiunzione con il ponte treadway TMM: una serie completa di quattro sezioni treadway potevano essere gettati, per coprire un varco di 40 metri, da un equipaggio ben addestrato in circa 45 minuti.

Il gettaponte sovietico KrAZ-214, equipaggio di tre uomini, utilizzava un motore a sei cilindri di tipo diesel, YaAZ-M206B, con raffreddamento ad acqua da 205 hp, 2000 rpm, e con una lunghezza, con il ponte TMM, di 9,3 metri e larghezza di 3,2 metri insieme ad una altezza da 3,15 metri.

Smart HUD1000, l’evoluzione della specie

Lo Smart HUD1000 rappresenta la seconda generazione dell’HUD 100, un display che permette la visualizzazione dei dati di volo senza costringere lo sguardo a soffermarsi sulla strumentazione di bordo. Il funzionamento è abbastanza semplice, ovvero il pilota guarda attraverso uno schermo trasparente montato sul cockpit del velivolo dove vengono proiettate le informazioni fondamentali quali assetto di volo, dati di navigazione con possibilità di presentare i target identificati dal Radar di bordo, riducendo così notevolmente il suo workload.

Il nuovo display nasce dall’esperienza di decenni nel campo dei display a testa alta HUD (Head Up Display) tanto da permettere un aggiornamento del prodotto con l’inserimento al suo interno del generatore grafico e di una interfaccia sul bus avionico.

Soldato italiano in puntamento con Fucile Beretta ARX-160

Beretta ARX-160 e GLX-160, il sistema d’arma per il soldato di domani

Fucile d'Assalto Beretta ARX-160 italiaNell’ambito del progetto Soldato Futuro l’Esercito Italiano, in collaborazione con aziende specializzate, ha sviluppato una nuova arma concepita come parte integrante del complesso programma; stiamo parlando del fucile d’assalto Beretta ARX-160 calibro NATO 5,56 × 45 mm che  contribuisce all’incremento della “letalità” del soldato in abbinamento ad altri sottosistemi.

Il progetto del nuovo fucile fu ideato come upgrade dei fucili d’assalto Beretta AR 70/90 e Beretta SC 70/90 già largamente usato da molti reparti della Forze Armate e delle Forze dell’Ordine; l’aggiornamento concerneva soprattutto i materiali costruttivi ed alcune modifiche all’AR 70/90.

Soldato Italiano equipaggiato con ARX160 del progetto Soldato Futuro

Progetto Soldato Furturo, l’esercito di domani

Forze Armate ItalianeCon il mutare dello scenario mondiale soldati e uomini delle Forze dell’Ordine si trovano a combattere contro nemici sempre più al passo con la tecnologia ed in territori sempre più ostili; la soluzione è trovarsi un passo avanti rispetto al nemico con equipaggiamento e preparazione adeguata o addirittura due passi avanti; a tal proposito l’Esercito Italiano già da qualche anno sta mettendo a punto il progetto “Soldato futuro”.

L’Esercito sta infatti studiando nuove tecnologie in fatto di armi e sistemi integrati per rendere i moderni soldati capaci di affrontare qualsiasi tipo di situazione in qualsiasi teatro operativo in considerazione della sempre crescente minaccia terroristica. Quindi l’obiettivo del progetto è accrescere le capacità operative del soldato dell’Esercito, il fante, in modo che possa rispondere ad ogni tipo di minaccia. Questo può essere possibile aumentando l’efficienza operativa dei fanti esaltando ed integrando alcune delle peculiarità fondamentali che gli sono proprie: tasso di letalità, capacità di sopravvivenza, Comando e Controllo, autonomia e grado di mobilità.

4Geek Xtie 8 GB, la cravatta spia

4Geek suggerisce un prodotto davvero interessante con indubbi vantaggi e funzionalità. In effetti, grazie alla fotografia digitale e alle tecnologie utilizzate, il costruttore suggerisce un valido strumento che permette a qualsiasi utilizzatore di riprendere e registrare qualsiasi situazione per poi riversare il tutto su un normale PC attraverso la porta USB.

La cravatta Xtie permette di nascondere un microtelecamera ad alta risoluzione senza essere scoperti allo scopo di registrare sessioni video ad alta definizione ad una risoluzione di 640 x 480.

Gli uomini del Reggimento SanMarco equipaggiati con AR 70/90

Beretta AR 70/90, il fucile d’assalto italiano

Soldati Italiani in pattuglia armati con AR 70/90Come in tutti gli eserciti del mondo anche in Italia i militari sono dotati di un fucile d’assalto appositamente creato dall’azienda di casa e così la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta  ha ideato l’AR 70/90 (Assault Rifle 70/90).

Il fucile d’assalto AR 70/90, utilizza cartucce in calibro NATO 5,56 × 45 mm, la Beretta ne sviluppò il progetto nel 1968, in collaborazione con la casa svizzera SIG Sauer (l’odierna SAN – Swiss Arms), e la prima versione dell’arma apparve nel 1972 con la denominazione AR 70; all’epoca il nuovo fucile fu dato in dotazione alle Forze Speciali italiane come i NOCS della Polizia di Stato, il gli Incursori del COMSUBIN, i fanti del Battaglione San Marco (oggi Reggimento San Marco) e i VAM (Vigilanza Aeronautica Militare).