l’India Pattern Musket, il fucile del Granducato di Toscana

Il Granducato di Toscana armò originariamente il suo esercito con armi inglesi e, di questi, sicuramente l’India Pattern Musket ne è l’esempio più interessante e solo successivamente, ovvero a partire dal 1818, le armi allora utilizzate furono sostituite da armamento francese fabbricate sul territorio italiano presso gli stabilimenti di Brescia.

Il Granducato di Toscana dopo il 1840 incominciò a utilizzare armi basate su tecnologia francese basate su sistema a percussione, come ad esempio i modelli 1842. Dalle registrazioni presso vari archivi storici si può certamente affermare che il Granducato di Toscana utilizzava le armi ad accensione a pietra focaia, ovvero i fucili da fanteria francese (mod. 1777), il fucile da fanteria inglese, o India Pattern Musket, i fucili da fanteria su modello francese ma di fabbricazione bresciana e le pistole da cavalleria di modello francese (anno XIII), sempre di fabbricazione bresciana.

Armi arti marziali: il Kodachi

Con il termine kodachi viene indicata una spada a lama corta (il prefisso ko è usato per indicare la lunghezza esigua della lama) utilizzata dagli antichi guerrieri del Giappone per l’attacco e la difesa personale. Rispetto ad un pugnale la kodachi è leggermente più lunga, ma questo permetteva ugualmente al guerriero di estrarla con facilità dal corpo dell’avversario per colpire nuovamente e allo stesso modo poteva essere utilizzata come un mezzo di copertura nel caso di combattimento ravvicinato.

Il kodachi viene spesso scambiato con un’altra arma a lama corta, il wakizashi, di dimensioni simili, ma pensato per usi diversi (l’hara-kiri ad esempio). A differenza del wakizashi, poi, il kodachi ha un curvatura maggiore della lama ed un’impugnatura più lunga. Nell’antico Giappone il kodachi era una delle armi corte più utilizzate, potendo contare su un’antichissima tradizione, e spesso veniva usata insieme ad una spada lunga in una particolare tecnica di combattimento. In epoca moderna e soprattutto alle nostre latitudini, invece, il kodachi viene utilizzato come arma per le arti marziali ed insegnato nelle migliori palestre.

La figura giuridica del contractor

Non esiste, allo stato attuale la figura professionale, giuridicamente riconosciuta, del contractor. In questa accezione rientrano, però, tutte quelle persone che sono stipendiate da una società privata e che svolgono funzioni nel campo della sicurezza.

Il contractor non può essere qualificato come combattente legittimo poiché di regola non è incorporato nelle Forze armate di un Paese belligerante e di solito può essere utilizzato come servizio di guardia alle ambasciate e ad altri edifici pubblici o privati, la scorta armata di dignitari o di imprenditori o in altri servizi resi nel quadro di un conflitto armato, così come esiste la possibilità di inquadrarli come servizio di guardia su navi commerciali per la difesa dagli attacchi di pirateria.

Un gruppo di softgunners si prepara per il game

Softair, equipaggiamento base ed avanzato

Softair equipaggiamento completoPer chi si avvicina al Softair da autodidatta può capitare di avere una prima impressione sconfortante: cioè necessità obbligatoria di dotarsi di costosissime attrezzature di altrettanto difficile reperimento. C’è da dire che in rarissimi casi questo timore potrebbe essere fondato ma in genere per praticare il Softair, almeno a livello dilettantistico, basta poco: un’attrezzatura di tipo base ed un abbigliamento idoneo a dare le protezioni minime.

L’attrezzatura base per un Softgunner prevede: una Air Soft Gun (arma ad aria compressa), replica di una vera arma da fuoco, che spara pallini da 6 mm in plastica biodegradabile; qualche caricatore di riserva per l’arma e relativo munizionamento (pallini); occhiali protettivi o maschera facciale di protezione, elementi fondamentali in quanto proteggono il viso e soprattutto gli occhi da accidentali urti con i pallini sparati durante gli scontri, un berretto/cappello o, sarebbe preferibile, un caschetto replica di un elmetto militare.

Le uniformi dell’Arma dei Carabinieri

Le uniformi dell’Arma dei Carabinieri si distinguono in Ordinaria, di Rappresentanza, Grande Uniforme, Grande Uniforme Speciale, Operatica e da Cerimonia. Ogni uniforme ha i suoi tratti caratteristici ed i militari dell’Arma sono tenuti ad indossarla a seconda della situazione contingente o del grado.

L’uniforme Ordinaria è composta da una giacca nera ad un solo petto con quattro bottoni argentati sulla parte anteriore. La giacca è completata da quattro tasche (due nella versione femminile) e da due controspalline chiuse da bottoni argentati. I pantaloni sono anch’essi di colore nero, con bande rosse e quattro tasche.

A completare la divisa c’è una camicia bianca a due taschini, cravatta nera, scarpe nere, guanti in pelle nera e berretto rigido con il fregio dell’Arma sulla parte anteriore.In particolari situazioni (all’interno della caserma, ad esempio, la giacca può essere sostituita da un maglione a V o eliminata completamente, a patto che i gradi siano applicati sulla camicia.

Air Soft Gun accessori vari

Air Soft Gun, giocattoli ma non troppo

Air Soft Gun SoftairIn genere per la pratica del Softair si utilizzano le cosiddette Air Soft Gun (armi ad aria compressa), repliche di vere armi da fuoco fedeli alle originali, che sparano innocue “munizioni”.

Le munizioni per le Air Soft Gun più conosciute infatti sono i pallini di forma sferica dal diametro di 6 mm e solitamente possono essere in materiale plastico, in materiali inerti o biocompatibili o fatti in materiale biodegradabile. Questi pallini hanno un peso che può variare da 0,06 g a 0,10 g ma in commercio se possono trovare anche di peso inferiore o superiore, fino a 0,13 g ma raramente vengono utilizzati; infatti un pallino troppo leggero può essere facilmente deviato dal vento, uno troppo pesante invece avrebbe una gittata utile minore.

Le Redoutable e la force de frappe

La force de frappe fu voluta fortemente dal generale de Gaulle il 3 novembre 1959 con la famosa dichiarazione a suo sostegno

Bisogna che ci procuriamo ciò che si è convenuto chiamare una force de frappe suscettibile di spiegarsi in qualsiasi momento e non importa dove. È ovvio che la base di questa forza sarà un armamento atomico.

Dando seguito alla volontà francese di dotarsi di armamento di tipo atomico anche per le decisioni assunte dal governo francese, nel 1954, sotto la IV Repubblica dei governi Pleven, Mollet, Bourges-Maunoury e Gaillard.

In questo contesto il sommergibile a propulsione atomica “Le Redoutable” assume una posizione importante e strategica nella politica militare e nucleare francese.