Se presso i Romani si usavano, ovviamente, in via esclusiva armi bianche, queste erano in ogni caso particolarmente caratterizzanti un’epoca ed un popolo che ne faceva uso. Le lame corte che si usavano in combattimento erano suddivise in tre tipi: il Parazonium, triangolare, per l’esattezza a forma di triangolo isoscele, riprendeva le armi in bronzo di popolazioni più antiche.
Poi abbiamo la Sica, arma stretta ed appuntita, di uso non bellico ma civile, atta alla difesa personale. Dalla Sica deriva il termine ancora in uso “sicario”, in riferimento a persona che combatte singolarmente, a vario titolo. Le armi i cui nomi giungono fino al linguaggio dei giorni nostri, sono generalmente caratterizzanti un’epoca, una mentalità, o hanno una storia tanto particolare da rimanere impressa nell’immaginario collettivo non solo dei loro tempi. La Sica, come lo stiletto, è un tipo di coltello che nel tempo ha assunto connotazioni negative, fino a caratterizzare l’equipaggiamento ritenuto idoneo alla mentalità da mercenario. Con una Sica venne ucciso Giulio Cesare nel 44 a.C., secondo quanto la storia tradizionale ci ha tramandato.
Un coltello molto diffuso ma senza un particolare ruolo, come andiamo ad analizzare, era il Pugio. Da esso deriva ogni forma di pugnale. Era l’arma prediletta dei legionari, eppure non veniva usato militarmente. Ognuno ne aveva uno, dunque l’esercito ne era fornitissimo, ma più che altro ad un livello che potremmo definire personale: l’equipaggiamento dei legionari dell’esercito non ha mai contemplato il Pugio come arma ufficiale da possedere. Secondo alcuni studiosi, dopo il I secolo a.C. alcuni reparti dell’esercito avevano il Pugio tra le armi ufficiali, ma non c’è stato mai riscontro di prove archeologiche certe a supporto di questa tesi.
Il Pugio si diffuse specialmente a partire da quando entrò in uso la spada gallica, spada lunga e prevalentemente da taglio, che finì con il soppiantare la precedente spada ellenica, che era invece di tipo corto. Dopo le Guerre Puniche, il Pugio perse smalto e non fu più così ampiamente posseduto da tutti, come ancora fu nel periodo appena precedente. L’impugnatura è estremamente ergonomica, con tanto di avvallamenti per le dita, che ricordano i moderni utensili. Il Pugio era molto diffuso tra i civili soprattutto nelle forgie più corte, anche se la lunghezza poteva variare. Infatti portare la spada era vietato ai civili durante tutta l’età imperiare, che per questo motivo si armavano di armi prevalentemente tanto corte da non poter essere classificate come spade.
(Nella foto: un Pugio di epoca Romana probabilmente appartenuto a famiglia nobile, a giudicare dalla preziosa fattura)
lombricoferoce 14 Aprile 2016 il 15:55
La sica era la classica arma da combattimento usata con successo dai Traci proprio contro i romani poi venne usata anche nei “munera gladiatoria” da un gladiatore denominato proprio Thraex (Trace), era fornito come protezione di uno scudo rettangolare al braccio sinistro, fasce di cuoio o un braccio armato per proteggere quello destro, schinieri sopra il ginocchio e un elmo decorato con un grifone, come arma usava una spada ricurva, la sica supina che gli permetteva di colpire l’avversario alle spalle o al collo con un fendente dall’alto.
Walter Süß 6 Aprile 2022 il 11:56
Hello,
i have exactly this pugio as you have pictured here. it is in very good condition. can you tell me how much it might be worth?
Many greetings
Walter Süß