Nelle epoche più antiche, sia nel mondo occidentale che in quello orientale, esistevano già le armi a motivo dei conflitti dell’uomo con l’uomo, ed anche, ancora più diffusamente, per la quotidiana esigenza di difendersi dagli animali e di cacciarli. Quando non si era scoperto il segreto della lavorazione del ferro, coltelli di vario tipo già si forgiavano con un sapiente lavoro in pietra: l’ossidiana, ad esempio, materiale dal suggestivo colore nero apprezzato anche ai nostri giorni come complemento di bigiotteria, era di una consistenza adatta, avendo la necessaria durezza per restare ben affilato nella forma quando diventava lama.
Tra coltello e pugnale la differenziazione si è iniziata a configurare subito: il coltello, da sempre, è più adatto a tagliare di lama, mentre il pugnale è un’arma corta che prevalentemente si impiega di punta. Prima dell’avvento della metallurgia si usano dunque diverse pietre, ed oltre all’onice si lavorano la selce e l’ossidiana. Sono state ritrovate delle antiche armi in legno dove erano state fissate delle piccole punte di questi materiali. Un po’ come il caso della successiva ascia, e di molte altre armi in ferro. Soprattutto i pugnali, ad ogni modo, furono fatti dei materiali in pietra più disparati, poiché era sufficiente che la punta fosse tanto sottile e resistente da poter ferire. Il pugnale è davvero l’arma che fino ai giorni nostri si può dire aver avuto vita più lunga di ogni altra.
Nella zona dell’attuale Messico era in uso un tipo di pugnale non in pietra ma in osso. Le ossa degli animali servivano infatti anche a questo scopo, ed erano anzi estremamente adatte all’uso. Anche nell’attuale Irlanda sono stati ritrovati pugnali in osso, materiale con cui si fabbricava la caratteristica daga irlandese, detta Scyan. Il corno è un altro materiale di origine animale molto lavorato per la forgia di utensili di vario genere, ed apprezzatissimo anche a scopo di lotta. Sei pugnali in corno furono rinvenuti in tempi moderni nell’attuale città di Labach.
Anche l’Egitto merita qualche parola di trattazione. In epoca predinastica si forgiavano lame in selce e spesso le impugnature erano in materiali preziosi: l’avorio era tra i più apprezzati. Le armi più raffinate erano ornate di scene di combattimento, ed in queste si potevano vedere anche strumenti che non erano abbastanza resistenti per giungere a noi, se non sottoforma di rappresentazione: alcuni tipi rudimentali di asce, mazze e coltelli, che prevedevano vari tipi non più esistenti di prese e tecniche di combattimento.