Dopo aver parlato delle classificazioni basilari delle svariate armi chimiche di uso moderno, vediamo quali sono le principali sostanze usate. Della stessa categoria dell’Iprite fanno parte in generale i composti detti vescicatori, o vescicanti. Questi si suddividono in mostarde, come l’iprite stessa, mostarde azotate, come l’azoiprite, e arsenicali, di cui il principale è la lewisite. Le differenze tra queste sostenze stanno negli effetti, e dunque anche negli usi, oggi tutti ovviamente vietati dalla Convenzione internazionale del ’93. Tanto più nocivi possono esser considerati questi aggressivi chimici, in ragione del fatto che ai giorni nostri nell’Adriatico ancora si riscontrano tracce di queste sostanze, come vedremo dannosissime, a causa di testate abbandonate o rilasciate in tempo di guerra (vedi foto).
Le mostarde sono dei gas tossici che allo stato nativo non nuocciono, ma quando contamina o le cellule subiscono una trasformazione chimica il cui agente sono i carbo cationi, e per endociclizzazione diventano nocive. Le azoipriti invece sono sostanze in grado di avere un blando effetto anticolinesterasico, sia per quanto riguarda la dicloro dietil metil amina, che la tricloro trietil amina, in misura leggermente minore. Questi aggressivi chimici, come gli altri di questa categoria della dei vescicatori, hanno la peculiarità di agire non soltanto al contatto, ma anche a distanza, provocando nausea, vomito ed altri disturbi anche a seguito di semplice inalazione accidentale.
In generale gli agenti vescicanti vennero introdotti dal 1917 tra i dispositivi bellici, ossia quando entrò nell’armamentario militare comune la maschera anti gas, che vanificava l’uso di gas soffocanti usati prima, come l’ossido di carbonio o il fosgene. I vescicanti provocano danni alla pelle, agli strati cutanei profondi, alle mucose, tra cui quelle delle vie respiratorie, e provocano gravi dermatiti. Il nome stesso suggerisce come siano evidenti anche sugli strati superiori dell’epidermite le piaghe provocate da questi agenti tossici. Ulcerazioni, dermatiti bollose ed esfoliative, dermatiti necrotiche che possono sfociare in problemi ulteriori, come setticemie, gangrene, sepsi.