Le armi sono state create dall’uomo agli albori della propria esistenza quando cominciò ad avere consapevolezza delle prorpie capacità venatorie prima e guerriere in seguito. L’uomo capì che sia per cacciare che per combattere, un bastone munito di una selce tagliente in cima era molto più efficace di un semplice bastone nodoso. Nascono così le prime armi bianche.
Si dicono armi bianche tutti quegli oggetti con esplicita funzione di arma capace di provocare ferite tramite punte, lame o forme contundenti. A seconda della loro dimensione le armi bianche posso essere classificate in armi corte, armi medie ed armi lunghe.
Come armi bianche corte si intendono quelle facilmente occultabili in quanto generalmente di piccole dimensioni, raramente superano i trenta centimetri e comprendono generalmente coltelli, pugnali, accette, daghe corte e stiletti. Le armi bianche di tipo medio sono armi individuali da guerra, che venivano utilizzate nel corpo a corpo o in scontri a breve distanza prima, ed in parte anche durante, della sucessiva diffusione delle armi da fuoco; di questa famiglia fanno parte le spade, le sciabole, le asce da guerra (tomahawk) ecc.
Le armi bianche lunghe sono anche chiamate inastate o immanicate in quanto sono appunto dotate di un asta, un bastone che diviene quindi l’impugnatura, il manico; in questo modo il raggio d’azione di questo tipo di armi diviene molto più ampio rispetto alle armi bianche corte o medie. Fanno parte della famiglia delle armi bianche lunghe le lance, le alabarde, le picche, i giavellotti ecc.. Queste armi vengono anche dette armi d’asta oppure armi in asta proprio per il loro caratteristico manico lungo che ne permette l’utilizzo anche a distanza tenendole impugnate.
L’arma bianca nasce con la capacità dell’uomo di fabbricare lame o simili e mazze dalla lavorazione delle pietre di selce durante il periodo dell’età della pietra; le prime armi infatti erano coltelli, scuri e mazze fatte con un bastone alla cui estremità era fissata, con una legatura, una pietra lavorata. Le armi di tipo a forma contundente, considerati armi bianche, sono quelle dotate di un manico più o meno lungo capace di causare un danno in base al principio dell’urto con il bersaglio; questo tipo di armi sono chiamate anche armi da botta come bastoni, martelli e clave. Le prime armi di questo tipo furono proprio le clave e i bastoni nodosi diffuse tra i primi uomini; evoluzione dei bastoni furono proprio la mazze e successivamente le scuri dell’età della pietra.
Una particolare arma bianca, evolutasi dagli antichi bastoni era il cosiddetto flagello o mazzafrusto, cioè un’arma nata come strumento punitivo formato da un bastone/impugnatura al quale erano fissate un indefinito numero di catene alle cui estremità erano fissate delle palle metalliche lisce o con spuntoni; quest’arma fu anche usata in battaglia come arma da guerra. Le armi bianche a lame invece sono costituite in genere da un impugnatura alla quale è fissata un asta piatta di metallo con una o due estremità affilate. Le lame si possono dividere a loro volta in lame da taglio o lame da punta.
Le lame da taglio sono quella capaci di tagliare, appunto, con determinati movimenti e sono le classiche spade, le Katane, i coltelli, le asce ecc., mentre le lame da punta sono quelle capaci di penetrare appunto nel bersaglio colpendo non di lama ma di punta. Fanno parte della famiglia della armi da punta i pugnali, le baionette, le lance ecc. ed in alcuni casi non necessitano del filo di lama ma sono semplicemente dotate di una punta molto acuminata capace di penetrare il bersaglio come i Sai, gli stiletti ecc.
In Italia la legislazione vigente non prevede il porto delle armi bianche in alcuna forma o misura; la detenzione è ammessa senza denuncia, se di misure ridotte, nelle pertinenze della propria abitazione. In rari casi è ammesso il porto di coltellini multiuso o comunque di ridotte dimensioni destinati all’utilizzo in particolari ambiti come battute di caccia, pesca ed escursionismo in genere.