Oltre 350 uomini e numerosi mezzi speciali dell’Esercito e dell’Aeronautica sono stati mobilitati dallo Stato Maggiore della Difesa dalle primissime ore del mattino per le operazioni di ricerca e soccorso delle popolazioni, dopo che nella notte un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito il centro Italia, tra Lazio, Marche, Abbruzzo e Umbria. Accumulo e Amatrice, paesi in provincia di Rieti, con Arquata e Pescara del Tronto in provincia di Ascoli tra i paesi più colpiti, praticamente rasi al suolo. La prima scossa si è verificata alle 3.36 di mattina. La seconda dopo un’ora. Drammatico il bilancio: 73 i morti accertati, ma purtroppo la conta non è finita.
Sono oltre 350 gli uomini e numerosi i mezzi dell’Esercito e dell’Aeronautica che a seguito del sisma che ha colpito l’Italia centrale, la Difesa ha messo a disposizione della Protezione Civile: personale e assetti specialistici per il soccorso alla popolazione e far fronte all’emergenza.
I primi a intervenire sono stati i militari del 6° Reggimento Genio che si sono mossi da Roma con mezzi movimento terra, torri di illuminazione e camion pesanti indispensabili nelle prime fasi dell’emergenza. Presenti anche i Granatieri di Sardegna interventi immediatamente alle prime richieste arrivate dai luoghi colpiti e mettendo a disposizione tutte le risorse e gli strumenti necessari per queste circostanze.
Ai militari subito accorsi dopo il terremoto in aiuto delle popolazioni, a cominciare dai Carabinieri delle stazioni locali, e dai soldati dei Reparti prossimi alle zone colpite dal sisma, si sono poi aggiunti, insieme a un ufficiale di collegamento, i gruppi della Scuola Interforze NBC di Rieti e il 235° reggimento addestramento volontari di Ascoli Piceno.
Anche l’Aeronautica Militare è impegnata con vettori ad ala fissa e rotante per effettuare trasporti e ricognizioni dell’area e con una torre di controllo mobile da schierare presso l’aeroporto di Rieti da dove coordinare l’intenso traffico aereo sull’aera.
Sono stati, inoltre, allertati tutta una serie di reparti e capacità che potrebbero servire successivamente, dalla logistica per gli sfollati all’evacuazione medica. Tra queste capacità è stata resa disponile la banca del Sangue del Policlinico del Celio, cucine da campo oltre ad altri assetti specialistici del genio che stanno affluendo in zone viciniori.
Le Forze Armate hanno reso disponibili oltre duecento posti letto nelle caserme di Ascoli Piceno e Rieti per gli sfollati che stanotte non potranno tornare nelle loro case, lavorando di concerto con le Prefetture e la Protezione Civile. Un lavoro di servizio che sarà lungo e difficile, oltre che drammatico. Sono 73 i morti accertati tra Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto e il bilancio non è purtroppo definitivo.
Fonte difesa.it
Photo credits twitter.com