Smith & Wesson 19: storia di una nascita difficile

Della storica Smith & Wesson 19, e di come dagli anni ’50 abbia preso al cuore i suoi appassionati, abbiamo già avuto modo di parlare. E’ il caso di approfondire oggi la sua storia e le sue alterne fortune. La S&W 19, infatti, non ha avuto da subito in sorte un successo planetario: tutt’altro. La prima fase della vita di questo revolver è stata un po’ travagliata, ci fu molta perplessità durante le fasi di progettazione e fabbricazione dei primi modelli, e la versione definitiva è nata in modo molto faticoso. Oggi si può dire che ne è valsa la pena.

Si fecero dunque lunghe serie di sperimentazioni su quest’arma, a partire soprattutto dal suo telaio, il telaio K. Fu prodotto e riprodotto con numerosi materiali, e sottoposto ad una vasta gamma di trattamenti chimici e termici. Così anche il tamburo. Si fabbricò dunque un prototipo che fu considerato un modello abbastanza “messo a punto” rispetto a quello iniziale. Per gli appassionati della Smith & Wesson 19, la data in cui si concluse questo progetto è storica, ed è quella del 15 novembre 1955.

Il primo esemplare della Smith & Wesson appena concepita venne regalato a Bill Jordan, quello stesso Bill Jordan di cui abbiamo parlato a proposito del curioso aneddoto dell’idea che diede luogo alla nascita di questa celebre pistola. Primo esemplare davvero ufficiale, ovviamente, dopo tutti quelli prodotti durante le sperimentazioni: il suo numero di matricola è K260001, ed è il più basso tra quelli che furono messi in commercio.

Dall’inizio del 1956, anno di immissione sul mercato, la versione prodotta fu esclusivamente quella a canna di 4 pollici, con delle finiture brunite o anche nichelate. Nel 1959 fu poi prodotta la Smith & Wesson in versione canna da 6 pollici, e nel 1968 si affacciò al mercato anche con la o con canna di 2,5 pollici. L’attuale modello in commercio è la Smith & Wesson 19-5, dal numero di versioni preesistenti.

 

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