La Colt che seguì alla storica e celebre Navy 1851, prodotta dal 1961 e ancora molto apprezzata dagli appassionati, si può trovare in parecchie versioni che differiscono nell’estetica e nei dettagli formali del revolver. Abbiamo infatti visto come il modello Colt Navy 1861 abbia subito in pochi anni molte trasformazioni, in realtà solo formali, e come questa strategia industriale corrispondeva, già nel 1800, a quella utilizzata nel mercato moderno dell’informatica e della telefonia, con quel modo di programmare i desideri e le tendenze di acquisto che viene oggi detta dagli esperti di marketing e dagli psichiatri e sociologi del nostro tempo “obsolescenza pianificata”.
I primi cento esemplari di Colt Navy 1861 sono stati immessi sul mercato con una fisionomia estetica piuttosto semplice, a cilindro scanalato. Subito è uscita una versione, dal numero seriale 101 in poi, con il cilindro leggermente differente. Caratteristica fissa e standardizzata, invece, della Navy 1861 è il ponticello in ottone ed il cinturino posteriore colorato in argento.
Dato che la Colt Navy 1861 è stata tra le protagoniste della Guerra di Secessione degli Stati Uniti, è lecito chiedersi quale altra pistola del tempo fosse la sua principale antagonista. Ebbene, per le caratteristiche e per i tiratori ai quali si rivolgeva come pubblico prevalente (oggi diremmo “per il suo target”, o “per la sua nicchia di mercato di riferimento”), la 1861 è stata paragonata soprattutto alle pistole della Adams, anche quelle di calibro .49. Differenza sostanziale tra le Colt e le Adams è che casa Colt produceva già a quel tempo le pistole in serie, mentre le Adams erano prodotte ancora artigianalmente, una per una. Se quest’ultima caratteristica le rende più affascinanti per gli occhi degli appassionati dei nostri giorni, a quel tempo ciò aveva invece aiutato le Colt ad essere più diffuse e più popolari.
Per questo motivo, secondo altri è la Remington 1858 la vera antagonista della Colt Navy 1861.
(Nella foto, un modello Colt Navy 1861 da collezione)
