La pistola Glisenti, che forse viene ricordata meno spesso rispetto ad altre storiche armi, è stata, secondo gli storici, la primissima semiautomatica usata come pistola da fianco degli ufficiali delle Forze Armate italiane. I primi prototipi della Glisenti videro la luce addirittura nel lontano 1905, originando il modello Glisenti 1905/6, prototipo che fu poi seguito dalla Glisenti 1910, dalla Glisenti Brixia 1913 e dalla Glisenti Brixia 1920. A tutti e cinque questi modelli della storica Glisenti è dedicato il libro edito nel 2011 “Le cinque vite della Glisenti”, scritto a due mani da Emanuele Marcianò e Adriano Simoni: un viaggio nella storia di questa semiautomatica, corredato del sul manuale di istruzioni e dagli atti ufficiali della Commissione d’inchiesta dell’Esercito italiano che hanno riguardato questa pistola.
Il modello senz’altro più noto ed importante tra le “cinque Glisenti”, ossia la Glisenti per antonomasia, è facilmente inquadrabile nella Glisenti 1910, usata ampiamente durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Il progetto originario fu messo a punto originariamente in Svizzera, ma in seguito venne prodotto dall’azienda Glisenti di Torino, già, come detto, a partire dal 1905. Dal 1910 il prototipo, che era stato chiamato Glisenti 1905/6 ufficiosamente, prese il nome di Glisenti 1910 perché fosse commemorata l’entrata come arma d’ordinanza nelle fila dell’Esercito Regio.
La Glisenti fu progettata in Svizzera ad opera di Abiel Bethel Revelli, ufficiale di artiglieria passato alla storia per aver creato anche la mitragliatrice che prese il nome da lui, prodotta invece dalla fabbrica di armi Fiat. Il suo calibro ha preso il nome di 7,65 Glisenti (molto simile al 7,65 parabellum. Varia infatti solo la forma del bossolo, che possiede inoltre una carica leggermente inferiore).
In un secondo momento la Glisenti non fu più prodotta dall’omonima ditta, rilevata dalla Mbt (Meccanica Bresciana Tempini), che ne continuò la produzione con discreta fortuna, nonostante, rispetto a modelli di semiautomatiche come il caso di alcune semiautomatiche Colt, la 1910 fu considerata in generale piuttosto costosa e poco facile da costruire. Ma all’uso venne sempre catalogata tra le semiautomatiche più piacevoli e maneggevoli.