Il Panzerfaust rientra nella categoria delle armi controcarri in dotazione alla fanteria.
Il pugno di Hitler, Panzerfaust o Faustpatrone, era un piccolo ed individuale lanciarazzi monouso anticarro tedesco impegnato fin dall’inizio della seconda guerra mondiale.
L’accensione della carica di lancio avveniva con lo stesso principio del Bazooka, ovvero mediante contatto elettrico. Il Panzerfaust era costituito da un semplice tubo sul quale era innestata una granata controcarro a carica cava connessa a un codolo che si inseriva sul tubo stesso.
Questa particoalre arma controcarro era anche spesso denominato Faustpatrone, o cartuccia pugno, ma in seguito assunse la denominazione di Panzerfaust, pugno corazzato.
Esistevano diversi modelli di Panzerfaust e ognuno veniva identificato con un valore numerico. Possiamo, ad esempio, parlare del Panzerfaust 30, klein, per via della gittata a 30 metri. L’industria bellica tedesca realizzò anche dei Panzerfaust da 30 e da 60 fino ad arrivare a modelli da 100 metri.
È importante sottolineare che il Panzerfaust era un’arma monouso, nel senso che era a colpo singolo: il tubo si buttava una volta partito il colpo. La granata poteva perforare fino a 200 mm di corazza con un angolo di impatto di 30°, angolo di inclinazione. In particolare il Panzerfaust 30 poteva solo perforare 140 mm.
Uno dei modelli più famosi era senza dubbio il klein che poteva raggiungere una gittata di 30 metri con un diametro del proiettile di 100 mm. A questo proposito occorre però anche osservare che, aumentando la carica di propulsione, maggiore era la sua gittata.
Il peso totale dell’arma era di 1,475 Kg con il proiettile di 0,68 kg. Il proiettile veniva lanciato ad una velocità iniziale di 30 m/s. Il Panzerfaust 30 è stato il primo modello ad entrare in servizio prodotto dalla HASAG di Lipsia.
Il governo tedesco decise di costruire questa arma al fine di rispondere all’esigenza, tra l’altro molto sentita, di dotare al militare di fanteria un sistema di difesa controcarro. In sostanza, il Panzerfaust era una sorta di cannone senza rinculo che, grazie al principio della propulsione a razzo, risultò essere un’ottima arma.
Secondo le indicazioni contenute nel manuale d’uso, il tubo dell’arma doveva essere tenuto sotto il braccio o sopra la spalla per non nuocere al militare perchè il gas di scarico, prodotto dalla carica propellente, poteva essere pericoloso nel momento della sua dispersione nell’ambiente.