La classe Ootori, o anche denominata Ōtori, nasceva nel 1934 per un incidente marittimo che coinvolse l’allora capoclasse Tomodzura; in effetti, la Tomodzura si capovolse durante alcune prove in mare per il peso eccessivo degli armamenti dell’unità navale.
In base ai trattati internazionali che dovette stipulare il Giappone, in primis il trattato navale di Londra, alla marina militare giapponese non venne più concesso di costruire unità navali di grande tonnellaggio e, per questa ragione, il Giappone, così come alle altre potenza militari, fece ogni sforzo per approntare unità navali con la maggior concentrazione di armi e apparecchiature su scafi di dimensioni e tonnellaggio ridotti allo scopo di cercare, in un certo senso, di eludere il trattato.
Per la precisione il trattato imponeva limiti al tonnellaggio complessivo così come al tonnellaggio per ogni categoria. Il trattato contemplava, accanto al divieto di costruire unità navali quali corazzate e incrociatori da battaglia (navi con dislocamento superiore a 10160 tonnellate), la proibizione di installare e utilizzare cannoni di calibro superiore a 8 pollici, ossia 203 mm.
Di questi il Tomozdura ne rappresentava un valido esempio; in effetti, con un dislocamento di 650 tonnellate si tentò di installare tre cannoni da 127 mm su una torre singola e un’altra binata e due lanciasiluri binati da 533 mm. Il Tomozdura disponeva poi di un apparato propulsivo in grado di imprimere una velocità di 30 nodi con una potenza da 11000 hp a scapito della sua stabilità.
In effetti, il Tomozdura, sorpreso da una tempesta, si rovesciò nel 1934 ponendo fine alla sua classe ma, nel contempo, entrò in servizio la classe Ootori con una modifica ai suoi armamenti di bordo, due cannoni da 120 mm e un lanciasiluri da 533 mm, con una maggiore attenzione alla stabilità.
La classe Ootori era composta da otto unità e vennero varate dal 1935 al 1937, ovvero la Hato, Hayabusa, Hiyodori, Kari, Kasasagi, Kiji, Ootori e la Sagi.