Al tempo della guerra fredda proliferarono le navi spia dall’una e dall’altra parte e di queste sicuramente una menzione andrebbe fatta al Kondor in servizio presso l’ex Repubblica Democratica Tedesca. In effetti, da due Kondor, dragamine costiero in servizio nella DDR, la marina dell’ex regime comunista realizzò, tra la fine degli anni ’60 e fino al ’70, due navi della serie Komet, D42, e Meteor, D43, riuscendo così a mettere a punto la nuova classe ‘Mod Kondor I’, ovvero una versione del Kondor modificata per soluzioni di rilevamento e di controllo.
I tecnici della DDR installarono sistemi Sigint, sistema per le intercettazioni della comunicazioni radio e Elint, sistema analogo in campo delle emissioni radar, oltre alla rimozione degli armamenti e dei sistemi di drenaggio. I controlli effettuati dalla nave spia venivano effettuati quasi esclusivamente nella gamma VHF (da 20 MHz a 1 GHz).
Le navi della nuova classe Mod Kondor I furono impiegati sul teatro europeo in appoggio ad un’altra nave spia, la Hydrograph D41, per verificare e sorvegliare gli spostamenti delle forze della NATO, in modo particolare durante le esercitazioni tenute nel Baltico, o come pattugliatori periodici con l’obiettivo di controllare le installazioni militari presenti nella zona tedesco occidentale e in Danimarca.
Le due navi della classe MOD Kondor I si occuparono di intercettare le informazioni scambiate tra i vari siti militari allo scopo di venire a conoscenza delle reali dislocazioni e sistemi d’arma della NATO o anche per monitorate le attività di Paesi non schierati, ad esempio i paesi scandinavi.
Le due unità sono state anche utilizzate in modo congiunto con altri sistemi di controllo e di verifica del Patto di Varsavia; in effetti, più di una volta le due unità sono state integrate in missioni con il MIG 21 Fishbed-H da ricognizione ottica ed elettronica allo scopo di simulare i profili e innescare la reazioni difensiva delle forze NATO con le relative procedure e insieme alle informazioni scambiate dal sistema di comunicazione.
Le informazioni così raccolte venivano inviate verso i centri di analisi e di interpretazione.