Una nuova preoccupante esercitazione militare su larga scala che ha coinvolto numerose unità di artiglieria pesante è stata effettuata dalla Corea del Nord. Stavolta è stato simulato un attacco contro la capitale sudcoreana Seul, contro alcune città, cinque isole e altri obiettivi strategici presenti nell’area. La notizia è stata divulgata trionfalisticamente dall’agenzia di stampa nordcoreana Korean Central News Agency: la manovra ha avuto inizio il 1° dicembre.
La cosiddetta esercitazione militare è stata supervisionata personalmente dal dittatore Kim Jon Un e ha coinvolto più batterie di artiglieria pesante per simulare un attacco contro cinque isole di confine, così come verso il vicino paese rivale.
Non a caso questa offensiva arriva proprio all’indomani della decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di rinnovare, su richiesta dei governi di Seoul e Tokyo, le sanzioni contro il regime di Pyongyang che non recede da offensive e prove di forza a cominciare dai continui test nucleari.
Corea del Sud e Giappone hanno compilato una lista nera che include anche due leader del partito dei Lavoratori di Corea, il vice Maresciallo Choe Ryong-Hae e il vice Maresciallo Hwang Pyong-So, e società cinesi vicine a Kim Jong-Un, tra cui la Dandong Hongxiang Industrial Development, distributore di apparati industriali, peraltro già presente nella lista nera di Washington perché ritenuta responsabile di fornire a Pyongyang tecnologia finalizzata al nucleare.
La Corea del Nord per tutta risposta, annuncia che non fermerà il programma nucleare fino a che non cesserà la politica ostile degli Stati Uniti. E intanto porta avanti il programma atomico e missilistico che il 9 settembre scorso, nel sito sotterraneo di Punggye-ri, è culminato in un nuovo test, il quinto in ordine di tempo, il più potente, con un ordigno di circa 20 kilotoni.
Fonte e foto defenseworld.net
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