Organizzato dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, il 6 e il 7 dicembre prossimi, si svolgerà a Roma presso la Scuola Ufficiali Carabinieri il congresso di Studi Storici Internazionali dal titolo ‘Il 1916, Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso’.
Proseguendo nel ciclo dedicato alla Grande Guerra, il convegno fa il punto sul 1916, anno centrale del conflitto
nel quale maturarono eventi che si sarebbero sviluppati nel 1917, quali l’intervento degli Stati Uniti e le
rivoluzioni in Russia.
La guerra totale portò in alcuni Paesi alla formazione di governi a più larga base: in Gran Bretagna David Lloyd George sostituì Asquith come Primo Ministro di un gabinetto comprendente anche i conservatori e in Italia Paolo Boselli succedette a Salandra a capo di un governo di coalizione nazionale che includeva anche repubblicani e un cattolico, con la sola eccezione dei socialisti.
Sul piano militare, il 1916 fu caratterizzato dalle più prolungate, sanguinose e non risolutive battaglie terrestri sul fronte franco-tedesco, la maggiore delle quali fu l’offensiva su Verdun.
Anche sul fronte italiano prevalsero battaglie di attrito; l’Esercito italiano respinse comunque la Strafexpedition austriaca e con la sesta battaglia dell’Isonzo conquistà Gorizia.
La guerra navale vide nel mare del nord la battaglia dello Jutland, l’unico grande scontro di corazzate, mentre in Adriatico la Regia Marina completò il salvataggio dell’Esercito Serbo. Romania e Portogallo si schierarono a fianco dell’Intesa e l’Italia dichiarò guerra anche alla Germania.
Il convegno presenta un quadro dell’evoluzione generale del conflitto sul piano diplomatico, tecnico-militare e del fronte interno, senza trascurare gli scacchieri extra-europei, in primo luogo il Medio Oriente con gli accordi Sykes-Picot che prefigurarono la divisione in sfere d’influenza britannica e francese.
Attenzione specifica è dedicata all’Italia, alle Forze Armate, ai Corpi Armati dello Stato e ai servizi d’informazione.
Al convegno partecipano anche studiosi stranieri e giovani ricercatori, fornendo rispettivamente la prospettiva del nemico di allora e nuove conoscenze su temi specifici.
Per informazioni sul programma consultare la pagina sul sito del ministero della Difesa.
Fonte difesa.it
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