Da tempo l’Unione europea o alcuni dei paesi componenti quali la Germania e la Francia, ‘accarezzano’ l’idea di un Esercito europeo, o comunque di sviluppo di nuove strutture militari e operative per una politica di difesa comune europea soprattutto in tema di terrorismo e migrazioni, a cominciare da un quartier generale per creare un unico comando e un’unica direzione delle operazioni. Ma la Gran Bretagna, anche dopo la brexit si oppone.
Gli argomenti a favore sono che la costituzione di un esercito europeo consentirebbe una razionalizzazione delle spese militari e degli armamenti, oggi frammentati tra le diverse difese e industrie nazionali. E poi l’idea di un quartiere generale permanente europeo.
Favorevoli all‘Ue Army, la Germania con la sua potenza finanziaria e un esercito che potrebbe diventare la base delle forze armate europee; la Francia in qualità di potenza nucleare; l’Italia, grande fornitrice di armamenti,;la Spagna per l’aeronautica; i nuovi membri, i paesi dell’Est a partire dalla Polonia che vuole esercitare un’ influenza nell’Ue.
Ma l’Inghilterra, anche all’indomani dell’uscita dall’Unione europea, è drasticamente contraria:
Continueremo a opporci a qualsiasi idea di un esercito europeo o di un quartier generale per un esercito europeo che non farebbe altro che minare la Nato che deve restare la pietra angolare della nostra difesa e di quell’Europa – ha dichiarato Fallon che non ha comunque chiarito se porrà il veto al progetto di difesa comune.
Intanto torna a circolare la voce di un piano segreto sull’esercito europeo denominato ‘Global Strategy on Foreign and Security Policy’. Ma l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini nega che esista e ribadisce che non si vuole costruire un esercito europeo, non previsto dai trattati, ma usare gli strumenti già esistenti per una più efficace difesa europea complementare alla Nato.
I leader dell’Unione europea si sono riuniti nella capitale slovacca il 16 settembre scorso per discutere il futuro dell’Ue dopo la Brexit, il rafforzamento della cooperazione nel settore della difesa, piano al quale la Gran Bretagna si è da sempre opposta.
Fonte askanews.it
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